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Scommesse, spesi 157 miliardi. Popolo di giocatori

Scommesse, spesi 157 miliardi. Popolo di giocatori
ludopatia

Gratta e Vinci e Lotteria

Si stima che il popolo italiano dei giocatori ha speso 157 miliardi per Gratta e Vinci, lotterie online, slot machines, schedine e altro.
Le vincite del 2024 sono state 135 miliardi. Delle stesse, ai concessionari sono andati 22 miliardi, ma essi non hanno trattenuto interamente gli incassi in quanto la metà (circa 11 miliardi) sono stati versati al “socio”, cioè all’Erario, rappresentato dall’Agenzia dei monopoli. I concessionari, inoltre, versano per tasse e imposte all’incirca un miliardo.

Lo scenario che vi rappresentiamo è sotteso dalla stampa, dai media, da radio e televisioni e altri mezzi di informazione. Non si capisce perché non si evidenzi il fenomeno che comporta movimenti di danaro che sono all’incirca il sette per cento del Pil.
Il fenomeno del gioco comporta una malattia che si estende giorno per giorno che è la ludopatia, la quale non si può combattere con i farmaci, bensì col convincimento, l’educazione, la formazione e, in breve, con la cultura.

Perché gioca la gente? Si dice per vizio, ma spesso per bisogno e speranza di ottenere qualcosa che normalmente non può ottenere. Difficilmente chi gioca lo fa per divertirsi.
L’estensione del gioco attraverso le reti digitali ha comportato un aumento notevole degli utenti e, con esso, l’aumento delle somme giocate, quelle appunto prima elencate.
Si dice che il gioco sia un vizio e spesso non si cerca di individuare quale possa essere la causa di questo vizio. Al riguardo sono stati scritti centinaia di volumi da tutti i punti di vista (medico, psicologico, comportamentale e via elencando), ma probabilmente ve n’è uno che li riassume: l’incapacità di vivere la vita come andrebbe vissuta, affrontando le difficoltà con coraggio, capacità, spirito costruttivo e ottimismo.

Certo, pesano molto le condizioni ambientali, quelle familiari, quelle sociali. Chi ha la fortuna di nascere in una famiglia che non soffre i morsi della fame, cede più raramente alla “tentazione” del gioco. Tuttavia, può succedere che i/le cittadini/e delle classi meno abbienti riescano a crescere economicamente e socialmente.

La storia è piena di queste persone che con una volontà indomita e capacità non comuni sono riuscite a realizzare strutture di ogni tipo dal nulla. Ai nostri giorni si cita spesso il caso di Apple, il cui fondatore, Steve Jobs, cominciò la sua attività in un garage della California.
La novità di quest’ultimo decennio è che molti noti personaggi sono riusciti a crescere dal nulla nella dittatoriale Cina, ove le aziende si sviluppano in modo incredibile.

Ricordiamo quando nacque la Repubblica popolare cinese nel 1949 col primo dittatore che fu Mao Zedong, il quale propugnò l’egualitarismo assoluto, che portò quel popolo a vivere malissimo. Il suo successore, Deng Xiaoping, invece, aprì le porte all’economia reale e trasformò l’intero Paese in una macchina prodigiosa. Il suo successore Jiang Zemin continuò, seppure per non molto tempo, su questa linea, che è stata ripresa e fortemente potenziata dall’attuale dittatore, Xi Jinping.

Oggi la Cina sta raggiungendo quasi il Pil degli Stati Uniti e i suoi prodotti invadono il mondo, a cominciare dalla prima fabbrica di auto elettriche che è la Byd.
Sembra che abbiamo derapato col ragionamento, partendo dalle scommesse del popolo di giocatori italiano, ma se ci fate caso anche quelle che vi abbiamo elencato sono state delle scommesse, solo che esse si sono verificate a seguito di intelligenze di alcuni visionari che guardavano al di là dell’orizzonte.

Al contrario, i giocatori che spendono i loro quattrini nelle agenzie sono illusi perché sperano di cambiare la loro vita in base a colpi di fortuna, che non arrivano quasi mai.
Ecco due modi di intendere la vita: chi vuole essere padrone del proprio destino e chi invece è vassallo di altri; in altre parole, c’è chi vuole essere protagonista e chi invece è succube del caso.
Questa è la motivazione per cui abbiamo messo a confronto due situazioni apparentemente diverse, ma che sono due facce della stessa medaglia, che speriamo facciano riflettere.