La sconfitta della fame nel mondo sogno ancora lontano dal realizzarsi - QdS

La sconfitta della fame nel mondo sogno ancora lontano dal realizzarsi

La sconfitta della fame nel mondo sogno ancora lontano dal realizzarsi

giovedì 27 Ottobre 2022

È il secondo dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 Paesi delle Nazioni unite, si impegna a garantire un presente e un futuro migliore al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano. Essa, costituita da 17 Obiettivi da raggiungere entro il 2030, punta a mettere il mondo su un sentiero sostenibile, equilibrato e prosperoso: “La nuova Agenda è una promessa da parte dei leader a tutte le persone del mondo. È un’Agenda per sradicare la povertà in tutte le sue forme, un’Agenda per il Pianeta, la nostra casa” (Ban Ki-moon, ex segretario generale delle Nazioni Unite).

Il secondo dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile è quello di porre fine alla fame nel mondo, sconfiggendo la povertà alimentare. Con questa espressione si definisce l’incapacità di accedere ad alimenti sicuri, nutrienti e in quantità sufficiente per garantire una vita sana (FAO, World Food Summit 1996).

Il raggiungimento di quest’obiettivo, sebbene sia stato prefissato per il 2030, sembra ancora essere ben lontano, in quanto il Rapporto “The State of food, security and nutrition in the world 2018”, conta circa 821 milioni di persone in malnutrizione e 151 milioni di bambini sotto i 5 anni in stato di denutrizione.
A determinare questi numeri, anche nelle nazioni più ricche, è soprattutto la mancanza di un’equa distribuzione delle risorse. Da questa deriva il “paradosso della scarsità nell’abbondanza” (Campiglo e Rovati, 2009), legato all’impossibilità di alcune fasce della popolazione di accedere a risorse adeguate al proprio sostentamento nonostante la (sovra)abbondanza di alimenti all’interno del contesto in cui vivono.

Esistono diverse misure e programmi di contrasto alla povertà alimentare, i quali vengono divisi in due macro-categorie: quelle preventive e quelle di risposta. In Italia, in particolare, osserviamo la prevalenza di queste ultime, a dimostrazione della scarsa capacità di risposta strategica e della prevalenza di un orientamento degli interventi focalizzato sui bisogni delle persone, piuttosto che sui loro diritti.

Esistono fondi per la risoluzione di questi problemi, come il Fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari (Fondo nazionale indigenti) e il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), terminato il 31 dicembre 2020 (con riferimento al ciclo pluriennale finanziario europeo 2014-2020).

Ad ogni modo, la povertà alimentare è un fenomeno estremamente complesso, profondo e soprattutto in continuo aumento, che va sconfitto non solo con la mera logica della distribuzione alimentare ma con modelli che possano garantire un reddito sufficiente per condurre una vita dignitosa. A giocare un ruolo chiave nella risoluzione di questo problema è sicuramente la solidarietà, che si spera possa contribuire ad una maggiore inclusività all’interno della società.

Andrea Lipani, Federico Cunsolo, Stefano Stefanini, Giuseppe Buscemi, Carmelo Ragusa, Francesco Chiarello
IV Liceo classico – Leonardo Da Vinci – Niscemi

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