Scontri ultras sulla A1, emessi Daspo per nove tifosi - QdS

Scontri ultras sulla A1, emessi Daspo per nove tifosi

Scontri ultras sulla A1, emessi Daspo per nove tifosi

Redazione  |
lunedì 16 Gennaio 2023

Emessi i primi provvedimenti restrittivi per i tifosi della Roma e del Napoli protagonisti degli scontri di domenica 8 gennaio

Emessi i primi provvedimenti restrittivi per i tifosi della Roma e del Napoli protagonisti degli scontri di domenica 8 gennaio lungo l’autostrada A1 nei pressi dell’area di servizio di Badia al Pino, nel territorio aretino.

Divieto di accedere alle manifestazioni sportive

Il questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo, ha notificato nove daspo: il divieto di accedere alle manifestazioni sportive riguarda tre ultrà della Roma e sei del Napoli. Ma il numero dei daspo, riferisce l’Adnkronos, è destinato a salire man mano che vengono identificati gli autori dei tafferugli, operazione ancora in corso da parte delle Digos delle Questure di Napoli e di Roma: si tratta di un’operazione complessa, anche perchè i protagonisti degli scontri erano con il volto travisato e incappucciati e sarebbero stati decine, stimati tra 200 e 300. Quattro dei nove daspo sono stati inflitti agli arrestati dei giorni scorsi, tre tifosi romanisti e un napoletano, tutti scarcerati (peraltro solo uno degli arresti è stato convalidato, quello operato dalla Questura di Arezzo dell’ultrà ferito e medicato in ospedale).

Alcuni dei tifosi sono recidivi

Alcuni dei nove tifosi colpiti dal daspo sono risultati recidivi e pertanto l’entità della misura applicata del divieto è di 5 anni. Tra i nove ‘daspati’ ci sono anche tifosi per i quali scatta l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: in questo caso, trattandosi di un provvedimento cautelare personale coercitivo, l’iter prevede l’emissione del provvedimento da parte del questore e la sua comunicazione all’interessato. Per cinque ‘daspati’ la Procura di Arezzo ha chiesto la convalida al giudice per le indagini preliminari. Sul versante penale la Procura di Arezzo, diretta dal procuratore capo Roberto Rossi, ha aperto un fascicolo di indagine ipotizzando i reati di rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti.

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