Calenda contro Cuffaro: "Come fanno i siciliani a votarlo?" - QdS

Calenda contro Cuffaro: “Come fa un siciliano a votarlo?”. L’ex governatore: “Si chiama democrazia”

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Calenda contro Cuffaro: “Come fa un siciliano a votarlo?”. L’ex governatore: “Si chiama democrazia”

Redazione  |
martedì 07 Novembre 2023

Il leader di Azione, Carlo Calenda, punta il dito contro l'ex governatore della Regione Siciliana, Totò Cuffaro.

“In Sicilia abbiamo amministratori capacissimi, una classe dirigente di persone preparate. Però allo stesso tempo… cavolo, io non capisco come fa un siciliano a votare Cuffaro. Cioè per me è veramente incomprensibile“.

Lo ha dichiarato il leader di Azione, Carlo Calenda, rispondendo alle domande dei cronisti in occasione di un appuntamento incentrato sul tema della Sanità che si è svolto nella giornata di ieri a Catania.

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“In Italia si pensa al premierato”

Nel corso del dibattito, il politico si è poi concentrato sulla situazione economica e sociale del Paese, sottolineando che negli ultimi trent’anni “ogni parametro” è “peggiorato rispetto agli altri grandi Paesi europei”.

“Scegliamo di non investire né in sanità, né sull’istruzione. Non solo, perdiamo tempo discutendo di una sorta di ‘premierato all’italiana’ che produrrà ancora più bipolarismo. Siamo alla frutta”, ha sottolineato sui propri canali social Carlo Calenda, non risparmiando una critica diretta alla premier Giorgia Meloni e alla maggioranza che, in questi giorni, stanno discutendo dell’elezione diretta del presidente del Consiglio.

Cuffaro: “Il voto è libero”

Non si è fatta attendere la replica dell’ex presidente della Regione Siciliana, Totò Cuffaro: “Mi stupisco molto che l’onorevole Carlo Calenda, dal suo nord dell’Italia, scenda a Catania per venirci a dire che per lui il ponte sullo Stretto non è prioritario e che per lui, ‘cavolo’, è incomprensibile come i siciliani possano votare Cuffaro.

Certo, in Sicilia verrà, forse, quattro volte all’anno, giungerà in aereo e se per il biglietto paga un prezzo esorbitante, pazienza che ci sia il ponte o no, è ininfluente. Il problema resta per l’economia e la mobilità siciliana”.

“La vicenda del suo non capire come i siciliani possano votare Cuffaro è incomprensibile anche per me – aggiunge – ma se non sono candidato e non lo sarò come possono votarmi? Se, invece, in un voto libero e ideologizzato la gente vota Dc e non Azione, magari, farebbe bene a cercare di capirne le motivazioni. Credo che si chiami democrazia”.

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