"Si faccia valere la posizione che Musumeci adottò nel 2021", ribadisce Nicolò Catania vice capogruppo vicario FdI all'Ars.
“Discariche di scorie radioattive in provincia di Trapani? Impensabile solo pensarle, figurarsi inserire 2 siti tra i 51 idonei a livello italiano”. A dirlo è Nicolò Catania vice capogruppo vicario FdI all’Ars.
“Chiederemo all’intero Governo nazionale e al ministro Nello Musumeci – aggiunge – affinché ai tavoli ministeriali si faccia valere la posizione che Musumeci adottò nel 2021 quando, da presidente della Regione Siciliana, ribadì il suo no alle discariche di scorie radioattive in Sicilia”.
Tra i 51 siti italiani i territori di Calatafimi-Segesta e Fulgatore sono stati inseriti come idonei per creare discariche di scorie radioattive.
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Catania: “Condivido seria preoccupazione dei sindaci”
“Nel 2021 l’allora presidente Musumeci e la sua giunta approvarono una delibera per ribadire il proprio ‘no’ ad accogliere scorie radioattive, confortati da un gruppo di lavoro istituito ad hoc”.
“Ora condivido la seria preoccupazione dei sindaci di Trapani e Calatafimi-Segesta che dovrebbero subire scelte imposte dall’alto senza che tengano conto delle peculiarità uniche del territorio della provincia di Trapani”, ha detto l’onorevole Catania a nome del gruppo parlamentare.
“Il Governo ascolti voci dei territori”
“Mi sembra di assistere allo stesso copione di 50 anni addietro quando nel Belìce lo Stato disegnò a tavolino le città e impose schemi di ricostruzione, senza tener conto di cosa erano stati i nostri paesi. Per scelte così importanti e di lungo investimento, il Governo centrale deve ascoltare le voci dei territori, dei sindaci. In caso contrario si rischia di generare circuiti di sfiducia verso le istituzioni”, conclude Catania.