“L’estate dei cambiamenti”, è un piccolo libro autoprodotto, scritto a quattro mani da un’autrice, Carmen Russo, sapiente nella narrazione e nello stile, e una psicologa, Clarissa Agata Albanese, la cui competenza si intreccia al romanzo, dando al lettore chiavi di lettura e spunti di riflessione per una storia che nulla ha di banale. Partendo da un evento critico, la caduta della stella polare, le vite di due sorelle, le due protagoniste, si srotolano, cercando compromessi e spiegazioni per il passato nascosto di una delle due e la scoperta del doloroso segreto da parte dell’altra.
Le due donne sono involontariamente l’una lo specchio segreto dell’altra, arrivando ad invidiarsi, fanciulle, lo stesso nome di battesimo. Ma è crescendo e osservando attentamente l’una i moti del cuore dell’altra che si affermeranno come donne, vivendo la sorellanza come un arricchimento e un riempimento delle falle personali.
Il rapporto di sorellanza è proprio il filo rosso del romanzo, che con le riflessioni suggerite dalla Albanese, fanno di questo libro non solo godibile lettura, ma soprattutto stimolo per una ricerca interiore che porti allo scioglimento di nodi cui tutti spesso siamo detentori.
Lalla e Giò, vivono l’estate della loro vita, scelgono e giungono a decisioni che le loro vite stravolgeranno, ma non temono mai di essere separate dagli eventi, sebbene a tratti burrascosi, anzi, la luce della stella polare caduta, sarà motivo per entrambe per ritrovarsi, unite e complete l’una nella diversità dell’altra.
Elevarsi dalla propria condizione per una migliore, resistere alla tempesta per amore, sopportare fatiche che portino alla scoperta di sé e degli altri fanno giungere il lettore alla consapevolezza di quanto sia duro il viaggio, ma anche quanto esso valga la pena di essere percorso.
Carmen Russo e la sua Estate dei Cambiamenti
“L’estate dei cambiamenti era un libro che mi premeva dentro da tempo” esordisce l’autrice Carmen Russo intervistata dal QdS. La gestazione è stata lunga molti anni, ma la scrittura “è sgorgata in poco più di un mese, come se fosse già scritto e dovesse essere solo riportato su carta. Un racconto inevitabilmente in parte autobiografico, anche se non racconterò mai quali sono le vicende reali e quelle immaginarie”, si schermisce l’autrice, che racconta: “Non ho sorelle nel senso biologico del termine, ma amiche con cui la sorellanza si è rivelata prepotente per la profondità della comprensione dell’animo e del carattere.”
Anche se “L’estate dei cambiamenti“ tocca temi a volte drammatici, l’introduzione è godibilissima, con finti test che il lettore è invitato a fare e altre amenità che danno un tocco di leggerezza ad un libro che parla al cuore e alla pancia del lettore, non lesinando in alcuni casi anche argomenti fortemente impegnativi.
Continua l’autrice: “Se il percorso di scrittura è stato veloce, ha lasciato però una sensazione di intensa fragilità, dovuta al mettersi a nudo, al raccontarsi senza filtri. Nonostante volessi fortemente scrivere la mia storia, sapevo che quella sarebbe stata un’esposizione del mio intimo; ciò che mi ha colpito particolarmente è stata la reazione di amici maschi che hanno apprezzato il mio raccontarmi così appassionato.”
In realtà ammette Russo che “le due sorelle sono entrambe una proiezione di me stessa, le mie caratteristiche, lo specchio di ciò che sono e di chi a volte, vorrei essere: Lalla E Giò sono le due facce di una donna che ha molto sofferto, e che ha scommesso su una storia profondamente interiore per portare alla luce le sue riflessioni e le sue certezze”.
In effetti il libro è autoprodotto: “Anche in questo con la Dottoressa Albanese, – spiega – abbiamo deciso di stravolgere le leggi dell’editoria. Non abbiamo voluto aspettare i tempi editoriali, ma abbiamo preferito uscire come autoprodotte, per raggiungere al più presto il pubblico, che effettivamente è rimasto piacevolmente colpito dal libro, lo dicono anche le vendite.”
L’intento dunque “era quello di raccontare – aggiunge Russo – come nell’intimo di due donne, o una sola con due io, in una costruzione di sliding doors aiutata dalla narrazione su due piani paralleli, e a partire da un evento eclatante esterno alla vita privata delle protagoniste, si potessero sviluppare riflessioni che porteranno appunto in una sola a estate a cambiamenti radicali della vita”.
Il libro è profondamente introspettivo, “riflette due facce della stessa medaglia, due solitudini, perché sole in fondo sono, Lalla e Giò, che si intrecciano pur rimanendo due individui completi” e con il prezioso contributo della psicologa Dottoressa Albanese, esplora dinamiche familiari e personali delle due sorelle, e offre preziosi spunti di riflessione sui problemi che spesso si presentano nella vita di ciascuno di noi.
“Può cadere la Stella Polare?” Si chiede l’autrice, “no, non nella realtà, ma nella finzione tutti siamo guidati da una stella polare, qualunque essa sia, quella di Lalla e Giò porta alla trasformazione e alla rinascita”. conclude Carmen Russo.

