Scuola, Azzolina, si recupererà ma niente lezioni domenica - QdS

Scuola, Azzolina, si recupererà ma niente lezioni domenica

redazione web

Scuola, Azzolina, si recupererà ma niente lezioni domenica

lunedì 07 Dicembre 2020

La Ministro boccia la proposta delle Regioni, che non piace nemmeno ai genitori. E intanto insiste, dal sette gennaio superiori in presenza. Ma occorre una corsia preferenziale per i tamponi rapidi. La maturità "si farà come l'anno scorso"

A scuola di sabato e la domenica per recuperare i giorni di lezione persi per colpa della pandemia del covid?

“Il sabato in classe c’è già, soprattutto al Sud, per la domenica non penso sia da perseguire, anche le famiglie non lo vogliono”.

Lo ha detto la ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina in televisione, ribadendo con determinazione che dal sette gennaio si tornerà in presenza, con le superiori al 75%.

Riguardo ai tavoli con i prefetti per organizzare i trasporti locali per gli studenti, ha spiegato che “servono per scaglionare gli ingressi: ci sono dei territori già pronti a ripartire, in grado di fare un piano in pochi giorni. Altre città più grandi, come quelle metropolitane, hanno invece bisogno di parlarsi e a questo servono gli interventi dei prefetti”.

Riguardo ai turni pomeridiani, “la scuola non si sottrae, l’importante è mandare a scuola il 75% degli studenti delle superiori”.

Un tema fondamentale per il ritorno in classe in sicurezza è quello dei test rapidi e dei tamponi da effettuare direttamente nelle scuola in caso di alunno con sintomi sospetti, “un’idea che sta assumendo sempre più valore. Per la scuola ci vuole una corsia preferenziale: a settembre/ottobre quando non c’era l’emergenza che si è avuta dopo, nel caso di un ragazzo positivo si facevano subito i tamponi a tutti coloro che erano entrati in contatto e le cose funzionavano. Poi le Asl sono andate in affanno e tutti si è fermato. Per questo ora c’è bisogno di una corsia preferenziale per la scuola”.

Azzolina è tornata anche sul tema dei “numeri” dei contagi nelle classi e sulla segnalazione fatta dal ministero agli organi competenti: “Non era un lavoro dovuto, perché erano le autorità sanitarie a dire chi era contagiato o meno. Ma se non ci fossimo stati noi i dati sarebbero mancati. Il ministero dell’Istruzione ha il merito di aver raccolto dati, che a fine ottobre erano pari a 25 mila contagiati una percentuale irrisoria, meno dello 0,5% rispetto alla popolazione scolastica pari a 9 milioni di persone”.

Sulla continuazione dell’anno scolastico la ministra non ha dubbi tanto che sta già pensando alla maturità 2021: “Si farà come è avvenuto nello scorso anno scolastico, quando è andato “tutto molto bene. Ho chiesto agli studenti di fare le loro proposte per gli esami di stato. Nei prossimi mesi decideremo come fare la maturità. L’anno scorso sono andati molto bene”.

Sulla lezioni in estate, “potrebbe essere possibile. Lo abbiamo proposto alle Regioni, che saranno loro a dover decidere. Certo, dobbiamo pensare alle strutture che abbiamo: ad agosto non si può fare scuola ma a giugno sì”.

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