La campanella è appena suonata, ma l’inizio dell’anno scolastico in Sicilia si trasforma subito in un caso. Temperature oltre i 35 gradi, umidità elevata e assenza di impianti di climatizzazione rendono le aule delle scuole dell’Isola delle vere e proprie serre, con conseguenze pesanti sulla salute e sulla capacità di concentrazione di studenti e insegnanti.
A denunciare la situazione è il Codacons, che ha annunciato la predisposizione di diffide formali contro l’Assessorato regionale all’Istruzione, i Comuni, le Province e le Asp competenti.
Le dichiarazioni del Codacons
“È inaccettabile che, in piena ondata di caldo, si obblighino bambini e ragazzi a trascorrere ore in aule roventi, senza aria condizionata e con livelli di umidità tali da compromettere salute e concentrazione – dichiara Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons –. I dirigenti scolastici hanno il dovere di valutare i rischi connessi alle alte temperature, prestando particolare attenzione ai soggetti fragili, come bambini con patologie croniche o disabilità”.
Dalle prime segnalazioni ricevute dall’associazione, studenti e insegnanti sarebbero già costretti a svolgere le lezioni in condizioni estreme, sudando sui banchi per ore.
Verso le diffide
“Abbiamo istituito una task force di legali che seguirà da vicino quanto sta accadendo – aggiunge il vicepresidente regionale del Codacons, Bruno Messina – e annunciamo l’invio di diffide a tutte le istituzioni coinvolte. Chiederemo che vengano assunte misure concrete per tutelare la salute di alunni, docenti e personale scolastico. Non si può continuare a sottovalutare l’impatto delle temperature estreme: si tratta di una vera emergenza sanitaria, non di un disagio passeggero”.
Il tema del calendario scolastico
Per l’associazione, il problema è anche legato alle scelte organizzative: “Questa situazione conferma l’urgenza di una revisione del calendario scolastico regionale – sottolinea Tanasi –. Iniziare le lezioni a settembre, senza edifici dotati di impianti di raffrescamento, è una forzatura che rischia di configurarsi come negligenza istituzionale”.
Le richieste
Il Codacons chiede interventi urgenti e strutturali per adeguare gli edifici scolastici, ribadendo che “la tutela del diritto allo studio non può essere separata dalla tutela della salute”. Se non sarà possibile garantire condizioni microclimatiche adeguate nelle aule, l’associazione propone la sospensione temporanea delle attività didattiche.
“Non è ammissibile esporre gli studenti a condizioni potenzialmente nocive solo per rispettare un calendario che ignora i cambiamenti climatici” – conclude Tanasi.

