Riceviamo e pubblichiamo la lettera della nostra lettrice Sebastiana Marchi
Caro Direttore,
Mi chiamo Sebastiana Marchi e sono un’insegnante di Filosofia e Storia, di ruolo dal 2015, mamma di due bambini.
Le scrivo per rendere pubblica, a nome mio e a nome di tutti i colleghi siciliani (e le garantisco che siamo moltissimi!), la modalità “arbitraria” ed illegittima con la quale quest’anno ci siamo visti privati di centinaia di posti in assegnazione provvisoria nelle nostre province. Tali posti si sono liberati entro la data del 31 agosto, quando tutti gli Uffici Scolastici siciliani hanno pubblicato, quasi contemporaneamente, le graduatorie di assegnazione provvisoria, liberando “a catena” centinaia dei suddetti posti nelle diverse province. Ciononostante gli uffici scolastici si rifiutano di attribuire i posti che si sono resi liberi ai docenti, me inclusa, che, entro il 31 agosto, avrebbero avuto il diritto all’assegnazione provvisoria e dunque a lavorare – per diritto e non per cortesia – nella propria provincia di residenza.
Tengo a precisare che il legislatore ha chiaramente previsto e calendarizzato la possibilità dello slittamento delle operazioni di assegnazione provvisoria oltre il termine del 31 agosto. Ciò è previsto chiaramente dall’art.2, comma1, lettera b, del Decreto Legge dell’08.04.20, convertito in Legge 06.06.20, che ha stabilito: “…sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte all’adattamento e alla modifica degli aspetti procedurali…relativi alle utilizzazioni, assegnazioni provvisorie…da concludersi comunque entro la data del 20 settembre 2020”.
Nel momento in cui abbiamo sollecitato gli scorrimenti tramite le diverse sigle sindacali, tramite Pec, i nostri avvocati e telefonate ai vari USP, ci siamo sentiti rispondere che l’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, per qualche incomprensibile e ingiustificato motivo, non intende procedere con gli scorrimenti e le integrazioni. A questo punto vorrei sapere a quale norma fa riferimento l’Usr Sicilia, tenuto conto che altre regioni come ad esempio il Veneto e la Calabria stanno procedendo con gli scorrimenti? Secondo quale criterio, con centinaia di posti disponibili sull’organico di fatto, ma soprattutto con una crisi pandemica in corso, chiede a noi insegnanti di spostarci settimanalmente da una Provincia o da una Regione all’altra, su e giù per il nostro “bel paese”?
Noi docenti immobilizzati da una decisione ingiusta e irragionevole non vogliamo diventare veicolo del Covid-19! Nelle nostre classi custodiamo il bene più prezioso, il futuro dell’Italia, i nostri ragazzi; nelle nostre case abbiamo figli, genitori anziani …abbiamo tutti l’obbligo di proteggerli! Non chiediamo nulla che non ci spetti già di diritto!
La ringrazio molto per aver dato voce a centinaia di docenti e la saluto cordialmente.
Sebastiana Marchi
Siracusa