Educare le nuove generazioni alla transizione energetica, alla conoscenza e all’uso delle fonti rinnovabili. Sono questi gli obiettivi principali del progetto di narrazione partecipata promosso da Eni, che è stato realizzato da tre classi dell’Istituto comprensivo “San Francesco” di Gela: la IV A, la V A e la V B. Un’iniziativa, denominata “Metamorfosi energetiche”, che ha permesso di esplorare questi complessi temi da un punto di vista tecnico-scientifico, per calarli poi in un racconto, scritto ed illustrato dagli stessi studenti, basato sui canoni del mito classico.
A fare da sostrato narrativo le “Metamorfosi” di Ovidio, a partire dalle quali le varie classi coinvolte, hanno raccontato le trasformazioni delle fonti rinnovabili. Una sintesi che coniuga gli studi dei piccoli alunni coinvolti con temi e concetti legati all’energia del futuro. Altro elemento fondamentale, nel meccanismo di questi racconti, la rilettura in chiave positiva delle divinità associate alle energie della Terra (eolica, geotermica, idroelettrica, solare, maremotrice e da biomasse). Per quanto riguarda la città di Gela, la fonte rinnovabile associata è stata quella solare, mentre il mito ad essa collegato era quello di Dedalo ed Icaro. Padre e figlio che, secondo l’antica narrazione, costruirono il labirinto di Cnosso in cui “imprigionare” il minotauro, figura mitologica metà uomo e metà toro. Per fuggire dallo stesso labirinto usarono le ali realizzate dal padre, fatte di piume e di cera. Quando Icaro, per l’ebbrezza del volo, disobbedì agli ordini di Dedalo e si avvicinò al sole, le ali si sciolsero facendolo precipitare fatalmente.
L’iniziativa si è snodata, attraverso vari momenti, dal luglio 2021 al giugno di quest’anno. Le fasi d’esordio sono consistite in un tavolo di progettazione dei materiali didattici per i docenti, portato avanti valorizzando i contenuti del portale di Eniscuola; gli stessi docenti hanno poi seguito un periodo di formazione per affinare le tecniche e i metodi utili per interfacciarsi al progetto. Il percorso didattico ha preso il via ad ottobre e si è concluso a febbraio, da marzo a maggio è stato realizzato il progetto editoriale vero e proprio. A giugno, infine, si è tenuto un evento conclusivo nel quale sono stati presentati i lavori realizzati da tutte le scuole e tutte e classi coinvolte.
Come ci racconta Mary Pizzo, docente di Matematica, Scienze e Inglese, che ha seguito i 21 alunni della classe V A: “L’obiettivo del progetto era quello di esplorare attraverso le attività laboratoriali le energie rinnovabili per comprendere l’importanza nella lotta al cambiamento climatico in atto. Con la supervisione scientifica di Eni e di un esperto in science comunication, l’editing di uno scrittore e di un illustratore, sono stati realizzati i contenuti per una mini collana denominata La collanina”. E, a proposito del progetto finale e del percorso seguito, aggiunge: “Gli studenti, con la supervisione delle insegnanti hanno realizzato attività di scrittura e storytelling, per stimolare i discenti nella prosecuzione della storia. Inoltre i discenti hanno realizzato contenuti grafici illustrativi e concettuali con pochi strumenti utilizzando la tecnica del collage”.
Prendendo spunto, come detto, dall’energia solare (studiata e approfondita nel dettaglio), gli alunni dell’insegnante Pizzo hanno “immaginato e realizzato una storia legata al cambiamento climatico in atto e al ruolo sempre più centrale disciplinare rivolto a potenziare l’apprendimento dell’italiano e delle materie Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), offrendo un’opportunità di crescita formativa”. Tirando le somme di questa articolata iniziativa, che ha permesso anche di stabilire legami di collaborazione e reciproco supporto particolarmente significativi in era post pandemica, il bilancio della docente è assolutamente felice:
“Questo progetto ci ha permesso di aumentare il livello di inclusione in classe ed implementare le condizioni di apprendimento di tutti gli alunni. Sicuramente è stata un’esperienza positiva che mi ha permesso di osservarli più da vicino, per stimolare ed aumentare la concentrazione”.
Un’altra importante ed approfondita testimonianza, giunge dall’insegnante che ha guidato, lungo le strade delle “metamorfosi energetiche”, i 23 studenti della V B. Si tratta di Maria Vinci, che nel suo resoconto sul percorso del progetto sottolinea anzitutto il legame con l’aspetto didattico, che l’ha riguardata da vicino: “Insegno Storia, Geografia e Scienze. Una triade di discipline che ben si interseca con il progetto svolto, essendo materie fondamentali nel trasmettere l’importanza dell’apprendimento, della sensibilità e della consapevolezza di attuazione e del perseguimento di azioni buone e concrete per noi e il nostro pianeta, cercando di utilizzare al meglio gli strumenti oggi a nostra disposizione per cercare, laddove possibile, di rimediare agli errori del passato”.
Un’avventura, didattica, culturale e di vita, che ha coinvolto pienamente coloro i quali vi hanno preso parte. Consapevolezza, condivisione, impegno, attenzione e cura… Sono stati questi, dice la docente, gli spunti più rilevanti offerti dall’iniziativa di Eni.
A guidare il progetto della IV A sono state Gaetana Russotto e Donatella Di Nisi, docenti rispettivamente di Italiano e Matematica e di Matematica, Storia e Geografia. L’elaborato finale, sottolineano, “si è rivelato molto attuale, interdisciplinare, creativo e fantastico, ricco di idee e di soluzioni mirate al rispetto dell’ambiente e alla realizzazione di una città tecnologica dove si vive felicemente sfruttando una risorsa molto importante”.
E, a proposito, di ciò che il percorso ha lasciato nei loro allievi aggiungono: “Il progetto ha coinvolto tutti gli allievi sia dal punto di vista emotivo che creativo, ha permesso loro di conoscere le varie energie alternative e rinnovabili per la salvaguardia del nostro pianeta. Hanno interiorizzato l’importanza della tecnologia, della cura e del rispetto che ciascuno deve avere per l’ambiente in cui si vive”.
Particolarmente interessante la rilettura del mito su cui si è basata la storia realizzata dalla V B dell’Istituto San Francesco. “L’unione fa la forza”, questo il titolo del racconto, che Maria Vinci riassume e spiega così: “Il coraggio di una bambina, Sofia, che aiuta un ragazzo, Leo, a salvare il Sole. La genuinità, la forza di un piccolo gesto che se fatto con coraggio e determinazione può portare al suo risultato più alto: la salvezza di tutti noi. Con la classe abbiamo espressamente voluto proporre una versione diversa da quella che è la figura di Icaro nel mito di Ovidio. Identificando il giovane con la piccola Sofia, abbiamo evidenziato come i bambini possono spesso riportarci al bene, all’innocenza, alla purezza e a credere che tutto è possibile e niente di difficile raggiungimento. Tutti possiamo e dobbiamo creare le sinergie per perseguire il bene comune”.
Il riscontro più importante, al di là del pur significativo successo nell’affrontare e portare a compimento il progetto “Metamorfosi energetiche”, lo si è avuto nei contesti del quotidiano, nei momenti e nelle azioni che esulano da questa iniziativa. Come osserva ancora l’insegnante Vinci, infatti: “Gli studenti hanno espresso subito piena comprensione del messaggio di cui il progetto vuole essere promotore. Sono studenti che già nel loro quotidiano si impegnano a vivere e a creare un ambiente sano, migliore di quello attuale; lo vediamo dal supporto e dall’aiuto che si danno gli uni con gli altri; dal modo in cui fanno squadra prima di un’attività scolastica o extrascolastica, e nei momenti ricreativi. La loro sensibilità, la loro comprensione di quanto svolto si coniuga nelle molteplici e diverse azioni, parole ed esperienze di oggi che li porterà ad essere i cittadini del domani, impegnati a prendersi cura non solo di sé stessi, ma del loro prossimo e dell’ambiente in cui vivono”.
Riscontro migliore, insomma, non poteva esserci. Proprio perché, l’obiettivo di iniziative simili, è quello di travalicare le quattro mura della classe o i confini della scuola. Si tratta di idee, valori e principi che devono germogliare, mettere radici. I cittadini del domani, con la naturalezza e la spontaneità che è propria dei bambini, sono infatti stati capaci di farsi ambasciatori di un messaggio, portatori di idee, principi e valori. Il futuro, un futuro diverso, non può che partire da loro.
E gli studenti dell’I.C. “S. Quasimodo”
immaginano un mondo più sostenibile
Il progetto di Eni nelle scuole ha visto il coinvolgimento di un’altra realtà gelese, ovvero l’istituto comprensivo “S. Quasimodo”. Una scelta non casuale, quella della cittadina nissena, visto il suo lungo rapporto con il mondo della produzione energetico-industriale. Il segno tangibile che Eni vuole guardare al futuro, che vuole gettare le basi per costruire una nuova idea di energia e di sviluppo. Il percorso del progetto “Metamorfosi energetiche”, nel suo lungo e articolato iter, ha infatti offerto stimoli e spunti di riflessione non soltanto ai piccoli studenti, ma anche ai loro insegnanti.
Un’iniziativa, insomma, che ha certamente lasciato una profonda “eredità” e che – come hanno riferito le diverse docenti responsabili – ha “fatto presa” su tutti. Anche nel caso del “S. Quasimodo” al progetto hanno preso parte tre classi: le quarte A, B e C. I primi momenti di coinvolgimento dei bambini sono stati dedicati all’aspetto esperienziale. Ciò ha consentito loro di capire quanta energia c’è intorno ad ognuno di noi. Una presa di coscienza che – successivamente – ha indotto ad una riflessione sulla percezione stessa dell’energia, sulla sua produzione ed il suo consumo oltre che sull’infrastruttura energetica. Un’infrastruttura indispensabile per la vita di ogni giorno, soprattutto nel mondo occidentale. Un tema, questo, che ha inevitabilmente chiamato in causa le sperequazioni esistenti con il resto del mondo. Il passo successivo è stato rappresentato da un excursus storico sull’approvvigionamento di energia e su come è cambiato negli ultimi 200 anni.
Proprio da queste riflessioni è scaturito il legame con il tema cardine del progetto, con la necessità di superare l’uso di fonti fossili per la produzione energetica. Questo momento di riflessione è stato portato a compimento con un approfondimento sugli accorgimenti che, anche a livello individuale, possono essere presi per il risparmio energetico. Il cerchio di questo importante percorso si è chiuso tornando sul territorio di appartenenza, sull’attenzione che gli va riservata in un’ottica di tutela e sull’impegno per il futuro.
Gli studenti hanno imparato, dunque, a sentirsi coinvolti, “incaricati” del proprio futuro. Ciò significa essere partecipi al 100% nelle scelte che riguardano l’energia e l’ambiente. Le varie fasi dell’iniziativa hanno visto la partecipazione di vari esperti, che hanno coordinato e guidato il lavoro. Una scelta vincente, quella fatta da Eni, che ha unito le competenze dei docenti – figure familiari e di riferimento per i bambini – a quelle degli esperti di comunicazione scientifica, scrittura e illustrazione. Un binomio vincente, all’insegna della capacità e del lavoro di squadra.
Aspetti, quelli fin qui evidenziati, su cui si è soffermata anche Rosaria Provinzano, insegnante di Italiano e responsabile del progetto per la IV B: “Grazie alla presenza di esperti esterni, sia i bambini che noi docenti abbiano appreso gli spunti necessari per imparare, attraverso le conoscenze di buone pratiche quotidiane, a praticare e diffondere uno stile di vita eco-sostenibile”.
Entrando negli aspetti più specifici, la classe IV B, “partendo dal mito di Icaro ha realizzato un elaborato scritto ed illustrato immaginando un villaggio in cui si sfruttava l’energia solare, per migliorare la qualità della vita e per soddisfare i bisogni umani fondamentali”. Anche in questo caso il riscontro è positivo dal momento che, come rileva l’insegnante Provinzano, “i bambini hanno imparato a collegare le loro esperienze quotidiane a concetti astratti, prendendo confidenza con il tema dell’energia”.
Nello stesso solco il cammino dalla IV C con la guida e la supervisione di Maria Giuseppa Giocolano, insegnante di Matematica e Scienze, la quale ribadisce che “il percorso ha offerto stimoli per approfondire argomenti attuali, ma poco conosciuti dai bambini, quali le energie alternative. Gli esperimenti hanno coinvolto gli alunni suscitando un vivo interesse, curiosità e nello stesso tempo stupore, sperimentando il beneficio che si può ottenere dalla natura, nel rispetto dell’ambiente. L’argomento è stato perfettamente in linea con il percorso didattico di scienze della classe 4^ e si è rivelato una risorsa per sviluppare tematiche ambientali e sociali”. Il risultato principale è stato una vera e propria presa di coscienza, perché a dispetto dell’età o forse proprio per quella “gli alunni hanno capito che è necessario cambiare mentalità e abitudini, sviluppando sin da piccoli uno stile di vita eco-sostenibile, rispettando l’ambiente a partire dalle piccole azioni quotidiane”.
L’elaborato finale prodotto dai 18 piccoli studenti “è stato frutto delle idee che ognuno di loro ha sviluppato riguardo un nuovo mondo pulito e sano. L’originale mito di Icaro è stato stravolto. La storia prodotta, successivamente, è stata illustrata con diversi disegni in cui gli alunni hanno dato spazio alla creatività, immaginando un mondo in cui la qualità di vita dell’uomo e dell’ambiente è al centro dell’attenzione”.
Particolarmente significativo anche il percorso della IV A, guidata dall’insegnante di Italiano Maria Teresa Giannone, che sottolinea come le prime insucurezze dei suoi alunni siano state superate in poco tempo: “Inizialmente erano un po’ titubanti, perché non avevano colto il significato del progetto. Ma, già dal primo incontro, ho percepito il loro entusiasmo, cosa che mi ha incuriosito e mi ha spinto a continuare. Ne è valsa la pena, perché i bambini hanno sviluppato la loro creatività raccontando ‘L’isola che vorrei’. Tramite i disegni sono riusciti a rappresentare ciò che avevano pensato. Un luogo dove regna la tecnologia, tra tablet e computer, e dove – forse – hanno descritto quello che vorrebbero ci fosse nelle scuole”. La docente, poi, spiega l’importanza degli esperti nel percorso: “Sono state persone eccezionali, hanno guidato gli alunni in tutto e per tutto”.
L’insegnante non nasconde la sua soddisfazione per il risultato finale, evidenziando che: “Vedere i bambini entusiasti, vederli lavorare con serenità e voglia di fare è il miglior prodotto finale che un docente può ottenere”. Proprio in virtù del successo riscontrato, osserva in conclusione la referente del progetto per la IV C: “Se il prossimo anno Eni vottà proseguire con questa iniziativa, sarei ben lieta di continuare”.
I protagonisti degli elaborati, al di là delle varie declinazioni frutto del lavoro di ogni gruppo, sono due: un supereroe che, come detto, incarna l’energia solare e un avatar rappresentativo dei componenti della singola classe. Questa fase del lavoro, certamente complessa e ricca di spunti, ha visto la parte di uno scrittore junior, il cui apporto è stato fondamentale per varie ragioni. Anzitutto dal punto di vista tecnico per illustrare, far conoscere e far introiettare strutture, meccanismi e dinamiche di un racconto, e poi anche per guidare nelle riflessioni e nelle analisi da cui sono scaturite le idee. Idee sulle caratteristiche dei due personaggi, ma anche sul loro modo di agire nella storia, di determinare lo sviluppo della stessa. Il complesso architrave narrativo ha avuto, ovviamente, bisogno di un costante lavoro di analisi, revisione e sintesi.
L’obiettivo è stato quello di portare avanti gli spunti migliori offerti dalla classe, cercando allo stesso tempo – ove possibile – di favorire quella contaminazione di idee e di proposte che, spesso, risulta la soluzione migliore. Tornando ancora sul ruolo degli esperti vogliamo soffermarci sul momento conclusivo della produzione editoriale, quello riservato alle illustrazioni che accompagnano la storia.
Il momento, forse, più complesso, è stato quello nel quale la collaborazione docenti – esperti si è espressa in maniera più compiuta. Perché, ai fini della coerenza con il racconto, con gli obiettivi del progetto, con i punti di riferimento delle “metamorfosi energetiche”, era indispensabile creare il giusto mix di fantasia, creatività, concretezza e razionalità. Il rischio, infatti, era quello che gli studenti si scatenassero in lavori bellissimi ma non coordinati con tutte le altre realtà scolastiche coinvolte. Per far sì che la missione di illustrazione fosse portata felicemente a compimento, sono quindi state seguite alcune linee guida.
Si è prima di tutto evitato che i disegni risentissero di figure e idee stereotipate condizionate da fumetti, tv, internet e via discorrendo. Partendo dall’osservazione della realtà si è operata una semplificazione, che non ha però determinato una povertà di contenuti. I disegni prodotti, quindi, hanno caratteristiche illustrative e concettuali. I principi generali sono stati applicati sia per la rappresentazione delle figure di contorno che per quella dei personaggi. In riferimento a questi ultimi la direttrice era quella di coniugare la complessità dei personaggi alla semplicità delle forme. Le tecniche utilizzate hanno, infine, permesso di coinvolgere tutti, far sentire tutti partecipi.
Il risultato finale, infatti, è stato ancora una volta frutto della collaborazione e della commistione di idee, proposte, spunti diversi. Un’esperienza che, com’è evidente, non sarà fine a sé stessa. Il progetto di Eni, infatti, ha lasciato in eredità emozioni, sentimenti ed insegnamenti che il trascorrere del tempo non potrà cancellare e che, al contrario, guideranno scelte di vita e comportamenti.