Scuola, il tasso d'abbandono in Italia scende ancora - QdS

Scuola, il tasso d’abbandono in Italia scende ancora

redazione web

Scuola, il tasso d’abbandono in Italia scende ancora

lunedì 16 Novembre 2020

Ma rimane tra più alti nell'Ue soprattutto al Sud e tra i giovani nati all'estero. I ragazzi più colpiti delle ragazze. Inoltre la spesa dello Stato per l'istruzione resta tra le più basse in ambito europeo

Il tasso di abbandono scolastico in Italia è nuovamente in calo, ma resta tra i più alti dell’Ue, soprattutto al Sud e tra i giovani nati all’estero.

La percentuale di giovani nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente l’istruzione e la formazione è stata del 13,5 % nel 2019, con un calo rispetto al 14,5 % dell’anno precedente che conferma la tendenza al ribasso dell’ultimo decennio.

Pur essendo al di sotto dell’obiettivo nazionale del 16 %, il tasso di abbandono scolastico resta ben al di sopra della media Ue del 10,2 % e si situa a notevole distanza dal parametro di riferimento Ue 2020 del 10 %.

Tra le regioni i tassi variano in modo considerevole, dal 9,6 % nel Nord-Est al 16,7 % nel Sud.

I ragazzi hanno più probabilità delle ragazze di abbandonare la scuola prima del tempo (il 15,4 % contro l’11,3 %).

Attestandosi al 32,5 %, il tasso di abbandono scolastico per i giovani tra 18 e 24 anni nati all’estero è quasi il triplo rispetto a quello di chi è nato in Italia (11,3 %) ed è notevolmente superiore alla media Ue del 22,2 %.

E’ quanto emerge dalla Relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione 2020 della Commissione europea.

Il rapporto racconta inoltre che nonostante un leggero aumento nel 2018, la spesa per l’istruzione in Italia rimane tra le più basse nell’Ue.

Nel 2018 la spesa pubblica per l’istruzione è aumentata dell’1 % in termini reali rispetto all’anno precedente, ma resta ben al di sotto della media europea, sia in percentuale del Pil (il 4 % contro il 4,6 %) sia in percentuale della spesa pubblica totale, che all’8,2 %, è la più bassa dell’Ue (9,9 %).

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