Il garante: "presidi non devono conoscere dati sanitari, questa soluzione solleva più d'una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura"
Non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici: devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida”. Lo afferma il garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, in un’intervista in merito all’ipotesi che le scuole possano avere gli elenchi dei “prof” vaccinati.
“Questa soluzione solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura.
In tal modo, ad esempio, non si potrebbe accertare se un vaccinato nel frattempo si è contagiato, vanificando il senso del Green Pass. E per quanto riguarda i certificati di esenzione, servono cautele per evitare la rivelazione di dati sanitari e patologie” spiega.
Quanto poi all’ipotesi del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso di un’autocertificazione per controllare i green pass, Stanzione afferma: “Anche in questo caso, questa forma di attestazione non è attualmente prevista dalla normativa vigente.
Se venisse introdotta per legge, ci si dovrebbe comunque limitare alla sola certificazione dell’assenza di condizioni che impediscono l’ingresso a scuola, senza riferimento a dati ulteriori”.
E sull’estensione del Green Pass anche al lavoro in azienda, avverte: “Ogni contesto è diverso e necessita di cautele modulate sulle relative peculiarità. Ciò che va comunque evitato sono le discriminazioni in base alle scelte vaccinali e l’indebita conoscenza, da parte di soggetti non legittimati, dei dati sanitari degli interessati”.