Scuola, mascherine fin da elementari, stop a concorso - QdS

Scuola, mascherine fin da elementari, stop a concorso

redazione web

Scuola, mascherine fin da elementari, stop a concorso

giovedì 05 Novembre 2020

Regole rigide nelle quattro Regioni della zona rossa. il premier Conte, lezioni in presenza appena possibile. Sospese da oggi le prove del contestato concorso per i docenti precari che hanno insegnato nella scuola per almeno tre anni

Scuole materne, elementari e medie in presenza in tutta Italia, con obbligo da venerdì della mascherina, tranne per chi ha meno di sei anni.

Nelle zone rosse, però – Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta – lezioni in presenza solo fino alla prima media.

La scuola cambia ancora in base al nuovo dpcm in vigore dal sei novembre e che prevede la didattica a distanza al cento per cento per tutte le superiori: la ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che da settimane si batte perchè la scuola rimanga in presenza, ha mediato fino alla fine incassando un buon risultato.

“La scuola deve essere un presidio, quindi tra quelle misure il fatto di mandare in Dad degli studenti è un fatto che pesa molto al governo – ha detto il premier, Giuseppe Conte – e appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibile”.

Vengono invece sospese da oggi le prove del contestato concorso per i prof precari che hanno insegnato nella scuola per almeno tre anni: con l’applicazione del dpcm i candidati che dovevano presentarsi riceveranno specifiche comunicazioni.

Ad oggi, circa il settanta per cento ha già svolto i test e il Ministero assicura che avvierà la correzione degli scritti ma c’è già chi ipotizza possibili ricorsi e allungamenti infiniti dei tempi di conclusione del concorso.

Le scuole intanto rimarranno chiuse nelle Regioni in cui da giorni i governatori hanno mandato tutti gli studenti in didattica a distanza: Campania, Puglia e, per le medie e le superiori, anche l’Umbria.

In quest’ultima la Didattica a distanza anche alle medie viene confermata almeno fino al 14 novembre, per ordinanza della presidente della Regione.

In Campania la Regione emetterà una ordinanza per confermare la chiusura di tutte le scuole in presenza anche se è stata inserita nella lista delle aree “gialle” che prevede didattica in presenza tranne che per le superiori di secondo grado; anche in Puglia (arancione) rimane in vigore l’ordinanza regionale con cui già da una settimana circa sono sospese le lezioni in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, a eccezione della scuola per l’infanzia.

L’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, ha precisato che se il Governo riterrà assolutamente necessaria la riapertura della didattica in presenza, potrà richiedere la revoca dell’ordinanza del presidente della Regione Puglia che la valuterà di intesa col Ministro della Salute. Anche nelle zone rosse resta comunque per tutti salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Per tutti le riunioni degli organi collegiali si potranno svolgere solo a distanza, come restano sospesi i viaggi di istruzione.

E intanto gli studenti protestano in varie parti d’Italia contro la didattica a distanza: a Roma alunni di una trentina di scuole si sono riuniti con i loro cellulari, tablet e pc per svolgere lezione a distanza sotto il ministero dell’Istruzione.

A Torino un gruppo di studenti delle superiori ha animato la “protesta dei banchi”, con i banchi in strada, davanti al portone della loro scuola.

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