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Scuola, presto risolta la vicenda della prof. Dell’Aria

Scuola, presto risolta la vicenda della prof. Dell’Aria
Un fermo immagine tratto da un video del TGR mostra la professoressa Rosa Maria Dell’Aria sospesa dall’Ufficio scolastico provinciale perché non avrebbe vigilato sul lavoro dei suoi studenti 14enni che nella giornata della memoria hanno presentato una proiezione nella quale si accosta la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Salvini. ANSA/TGR EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione Fioramonti. La docente era stata punita perché i suoi studenti avevano paragonato il Decreto sicurezza di Salvini alle leggi razziali fasciste. Sostituito il dg dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia

“Con la formalizzazione a breve dell’incarico del nuovo direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Stefano Suraniti, che ha il potere amministrativo o conciliativo per intervenire, si potrà finalmente trovare una soluzione completa e condivisa per la vicenda della professoressa Rosa Maria Dell’Aria”.

Lo ha scritto su Facebook il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, aggiungendo di auspicare “che al più presto si possa mettere la parola ‘fine’ a questo caso molto spiacevole. La scuola deve essere un luogo di incontro e di crescita nel confronto dialettico e culturale. Sempre”.

Nei giorni scorsi la Cgil aveva lanciato un appello proprio al ministro Fioramonti chiedendo di annullare la sanzione alla docente di lettere del Vittorio Emanuele III per omessa vigilanza su un gruppo di suoi studenti.

La prof. Rosa Maria Dell’Aria, 63 anni, docente da 40, era stata sospesa per due settimane nel corso del passato anno scolastico per “mancata vigilanza” riguardo ai contenuti di un video realizzato da alcuni suoi studenti in occasione della Giornata della Memoria nel quale il decreto sicurezza fortemente voluto dall’ex ministro dell’Interno e capo della Lega Nord Matteo Salvini, venivano accostate alle leggi razziali fasciste.

“Quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale e naturalmente non parlo del danno economico legato ai giorni di sospensione ma al danno morale e professionale dopo una intera vita dedicata alla scuola e ai ragazzi”, aveva detto l’insegnante amareggiata in quei giorni.