Scuola, in Sicilia competenze numeriche inadeguate - QdS

Scuola, in Sicilia competenze numeriche inadeguate

Michele Giuliano

Scuola, in Sicilia competenze numeriche inadeguate

mercoledì 04 Gennaio 2023

Istat, Rapporto Bes: solito divario tra Nord e Sud, oltre il 60% non è preparato contro il 30% del Settentrione. Dati preoccupanti nell’Isola per gli studenti delle medie

PALERMO – I giovani siciliani sono sempre meno preparati nell’ambito delle competenze numeriche. Secondo l’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Bes, benessere equo e sostenibile dei territori pubblicato dall’Istat, gli studenti delle terze classi della scuola secondaria di primo grado, in tutte le provincie isolane, tranne quella di Messina, presentano una competenza numerica non adeguata in oltre il 60% dei casi. Solo nel messinese tale percentuale scende di poco, rimanendo comunque preoccupante. Una preoccupazione che cresce se si mette a confronto la condizione siciliana con quella del resto della penisola.

Le competenze degli alunni crescono infatti più ci si sposta verso il Nord, dove, mediamente, tale mancata preparazione scende a circa il 30% del totale degli allievi. In media, a livello nazionale, nell’anno scolastico 2021/2022 il 43,6% degli studenti che frequentano la classe III della scuola secondaria di primo grado ha una competenza numerica non adeguata, in leggero miglioramento rispetto al 44,5% dell’anno scolastico precedente ma in peggioramento nel confronto con l’anno scolastico 2018/2019 (39,6%). Il gradiente territoriale rimane molto forte a svantaggio del Mezzogiorno: 35,8% al Nord, in miglioramento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2020/2021 ma in peggioramento del 4,5% rispetto al 2018/2019; 40% al Centro e 60% nel Mezzogiorno, dove si registra comunque un miglioramento di 1,6% sul 2020/2021. Due le provincie siciliane che si trovano in condizioni particolarmente critiche, superate soltanto da Crotone, al 69,5%. Agrigento e Palermo si trovano al 65,7% e 65,2% degli studenti con competenze numeriche insufficienti; all’opposto le percentuali più basse si registrano a Sondrio (25,5%) e Belluno (26,1%).

I confronti di genere evidenziano lo svantaggio delle ragazze: le studentesse che hanno competenze numeriche non adeguate sono il 45,8% contro il 41,6% dei coetanei maschi. In 17 province del Mezzogiorno (fanno eccezione quelle della Basilicata, dell’Abruzzo e del Molise) più del 60% di studentesse ha competenze numeriche inadeguate contro una quota che non arriva al 30% a Sondrio, Belluno e Lecco. Per gli studenti maschi invece sono 8 le province della Calabria e della Sicilia (Siracusa, Trapani, Vibo Valentia, Palermo, Reggio Calabria, Caltanissetta Agrigento e Crotone) in cui più del 60% dei ragazzi ha competenze numeriche insufficienti e 7 le province del Nord in cui la stessa percentuale si attesta sotto il 30% (Belluno, Sondrio, Monza e della Brianza, Lecco, Trento, Como e Aosta).

La formazione non sembra essere una priorità neanche successivamente: secondo l’Istat, nel 2021 la partecipazione alla formazione continua, ovvero la percentuale di persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle 4 settimane precedenti l’intervista, in Sicilia non arriva al 7%, tranne nella parte orientale, dove sale sopra il 7%, tra Catania e Ragusa, e sopra l’11% a Enna. A livello nazionale, la formazione continua supera i livelli registrati prima della pandemia, arrivando al 9,9% nell’ultimo anno contro 8,1% dello scorso, recuperando la perdita avuta nel 2020, quando era al 7,1%. Rispetto al 2019, la quota di persone in formazione migliora in tutte le ripartizioni, con incrementi maggiori al Centro (+2,3 punti percentuali, 11,1%) e nel Mezzogiorno (+2 punti percentuali, 7,8%). Al Nord-ovest il 10,5% delle persone tra 25-64 anni ha fatto formazione nel 2021, nel Nord-est l’11,5%.

Tra le province che hanno visto aumentare di molto la partecipazione alla formazione nel 2021, rispetto al 2019, ci sono Vibo Valentia (+5%), Enna (+4,9%), Brindisi (+4,6%), Cagliari (+4,3%) e Ragusa (+4,1%).

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