La maleducazione regna sovrana non solo tra gli alunni, ma soprattutto tra costoro ed i loro insegnanti
La scuola è, o dovrebbe essere, per ogni alunno la seconda casa dove egli deve comportarsi bene e con educazione. Invece, nella realtà quotidiana, non è affatto così. La maleducazione regna sovrana non solo tra gli alunni, ma soprattutto tra costoro ed i loro insegnanti, che spesso vengono considerati persone alle quali si può dire e si può fare tutto quel che si vuole, tanto essendo minori, gli alunni non rispondono penalmente e neanche economicamente.
C’è un però: quando l’alunno è maleducato – perché i genitori non hanno impartito le regole del buon vivere civile, del rispetto degli altri e delle cose altrui – per quanto riguarda i danni provocati alla scuola od agli insegnanti rispondono economicamente i loro genitori.
L’ha stabilito il Tribunale di Sondrio – con la recente sentenza n. 63 2021 in relazione ai danni provocati dalle manifestazioni d’ indisciplina, negligenza ed irresponsabilità del minore in ambito scolastico – riconoscendo la responsabilità sia dello stesso alunno che dei genitori per l’atteggiamento altamente minaccioso e violento del ragazzo nei confronti dell’ insegnante. Una lettura dei fatti accaduti che il Giudice ha ritenuto e definito “rigorosa”, sottolineando che è necessario che i genitori impartiscano all’alunno anche l’interesse “ economico” , impartendo, ai propri figli, la giusta educazione per sospingerli a percepire concretamente il disvalore sociale di certi comportamenti. Infatti, non è lecito distruggere materiale scolastico né offendere o minacciare i professori.
Su questa rigida linea di giudizio, il Tribunale di Sondrio ha quindi condannato – udite, udite – genitori ed alunno a risarcire l’insegnante minacciata, con un risarcimento di danni di ben € 14.500,00 euro, oltre spese legali per circa 4.500,00 euro, e ciò per effetto di alcuni episodi di minacce ed atteggiamenti violenti, tenuti dal minore nei confronti del docente, alla presenza di altri alunni.