Lancia un grido d’allarme Gabriele Urzì, dirigente Nazionale del Sindacato FABI e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo
“Non solo l’aumento delle rapine in Sicilia, sul quale purtroppo siamo costretti ad intervenire spesso, ma adesso registriamo anche una recrudescenza degli attacchi agli ATM, fenomeno che, finora, era più diffuso nelle aree del Nord del Paese che non in Sicilia e a Palermo”. Lancia un grido d’allarme Gabriele Urzì Dirigente Nazionale del Sindacato FABI e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo, che cita anche i dati pubblicati qualche mese fa dall’OSSIF (Centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine) sul Rapporto Intersettoriale sulla criminalità predatoria 2022, dopo il secondo attacco ad un Bancomat ai danni di Banca Sella in Via Castellana a Palermo. Solo tre giorni fa sempre di notte si era registrato un altro attacco all’ATM delle Poste in Via Pergusa.
I dati di Fabi
“Studiando i dati pubblicati ad inizio del 2023 la Sicilia figurava al diciannovesimo posto con zero colpi e un indice di rischio pari a 0 e nessuna provincia siciliana figurava fra le prime dieci più colpite. Ma come purtroppo si vede, questa tendenza sta peggiorando con ben due assalti in pochissimi giorni registrati nel Capoluogo Siciliano. Statisticamente, si evince dal rapporto, gli attacchi agli ATM si erano registrati per il 41% nelle giornate di sabato e 14,1% nella fascia oraria che va dalle due e le cinque del mattino (82%). Nel 58% dei casi sono stati usati gas e esplosivi, nel 26% si sono registrati attacchi con scasso e nel 16% attacchi con asportazione dell’intera apparecchiatura”.
Colpi più frequenti nel Nord Italia
“Di solito questi colpi sono più frequenti nel Nord Italia – continua Urzì – ma si assiste, oltre ad una recrudescenza delle rapine in banca in Sicilia, ad un aumento di questi assalti che sono veramente devastanti. A maggio di quest’anno a Francofonte (SR), incuranti dei rischi, i malviventi hanno utilizzato un escavatore e hanno sradicato le apparecchiature Bancomat di una Filiale di Unicredit scappando via indisturbati con scene da film. Grande merito alle forze dell’ordine – conclude Urzì – ma è ovvio che occorre potenziare con uomini e mezzi gli organici di Polizia e Carabinieri vista la recrudescenza di criminalità di ogni tipo a Palermo, e aumentare la sorveglianza soprattutto in alcune zone della Città. E sul versante della prevenzione di furti e attacchi agli ATM le banche devono investire maggiormente magari diminuendo le colossali retribuzioni del top management e destinando ai budget sulla sicurezza investimenti più importanti tenuto conto che di contro i bancari dagli anni ’90 in poi hanno rinunciato a quote significative di retribuzione e si sono pagati da soli gli ammortizzatori sociali e le tante uscite di dipendenti dalle banche per prepensionamento”.