Semincanta, nasce in Sicilia la prima filiera della canapa - QdS

Semincanta, nasce in Sicilia la prima filiera della canapa

redazione web

Semincanta, nasce in Sicilia la prima filiera della canapa

lunedì 12 Aprile 2021

Il progetto della Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura con l'Università di Milano. Seminati diversi ettari di terreno a Caltagirone (Ct). GUARDA LA GALLERY

Riuscire a creare qualcosa che non c’è è già, di per sè, un’impresa coraggiosa e degna di nota, farlo in un periodo difficile come quello attuale diventa un gesto eroico che merita lodi e attenzione soprattutto quando si tratta di un progetto che può essere foriero di una crescita economica per l’intera regione.

E’ questo il caso di “SEMinCANTA”, il cui acronimo sta per “dal SEMe di CANapa alla TAvola”, un innovativo progetto di filiera il cui obiettivo è quello di sviluppare delle linee guida da seguire, dalla coltivazione in campo fino alla trasformazione del seme per scopi alimentari e industriali.

Si tratta di una filiera che appare oggi fondamentale per la diffusione della canapa nel contesto siciliano al fine di inserire nei sistemi colturali erbacei una coltura miglioratrice e multifunzionale, favorire la diversificazione aziendale con la creazione di nuove piccole imprese in un’ottica di agricoltura ecosostenibile, nonché incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole con problemi strutturali considerevoli.

La canapa (cannabis sativa l.), infatti, grazie alle sue peculiarità è una coltura che può dare nuova linfa e portare innovazione in numerosi settori agro-alimentari-

I prodotti da essa derivati possono trovare nuovi spazi di mercato, favorendo una maggiore redditività per tutte le aziende agricole e tutta la filiera agroalimentare collegata sia nel settore alimentare sia nel settore industriale, ma dalla sua coltivazione alla sua trasformazione le problematiche sono numerose.

Fino a oggi, in Sicilia, non si poteva parlare di filiere produttive della canapa, ma di singole nicchie produttive che, tuttavia, non riescono a garantire standard produttivi costanti per poter accedere alle numerose richieste del mercato.

Il soggetto detentore dell’innovazione è la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia che andrà a collaudare l’innovazione proposta.

L’azienda agricola Sammartino gestirà la corretta evoluzione in campo del collaudo della ricerca, supportata a livello tecnico scientifico degli enti di ricerca, mentre il Molino Crisafulli, capofila del progetto, coadiuvato dai professori Laura Piazza e Salvatore Ciappellano dell’Università Statale di Milano UnimiI, si occuperà del miglioramento delle condizioni di stoccaggio e della trasformazione del seme in olio, farina e altri derivati da impiegare come ingredienti in cibi e prodotti funzionali realizzati con materie prime del luogo (grani antichi, legumi ecc..).

L’idea ci racconta Francesco Sammartino, socio del Molino Crisafulli, capofila del progetto è nata dalla necessità di analizzare e sviluppare ulteriormente l’esperienza acquisita negli ultimi cinque anni, legarla al territorio cercando di migliorare le tecniche colturali a basse latitudini e ambienti caldo-aridi e soprattutto nel valorizzare i prodotti ottenuti dal seme di canapa, valutandone gli aspetti qualitativi e i possibili utilizzi come ingredienti, assieme alle altre eccellenze locali, in campo alimentare ma non solo”

“Il progetto Semincanta – aggiunge Sammartino – è il primo passo di un coerente processo di sviluppo della filiera Canapa in territorio calatino e siciliano; la visione, quindi, è precedente allo scoppio della pandemia che, invece, ha confermato la nostra convinzione della necessità di un momento di revisione e riflessione nel mondo agricolo e alimentare (nutrizionale), la canapa e le sue qualità ben si inseriscono in queste analisi e bisogni.

In merito alle prospettive future del progetto, Sammartino spiega che “ Semincanta si occuperà di semi e dei suoi derivati affinché possano imporsi nell’uso quotidiano. L’obiettivo a lungo termine è quello di sviluppare la filiera della canapa in territorio siciliano, legando e mettendo in rete le esperienze di vari attori e settori coinvolti, per uno sviluppo sostenibile e completo della coltura (seme, biomasse, paglie).

Circa la reazione del mercato poi “ i risultati attesi possono interessare diversi segmenti di mercato, a partire dagli agricoltori per finire alle aziende di trasformazione e consumatori finali: cercheremo ,infatti, di definire delle linee guida e schede tecniche di prodotto per i diversi usi possibili, con un’attenzione particolare e approfondimenti sulla Shelf-life e al contenuto di THC.

Per concludere, in ultimo, in merito alle difficoltà riscontrate per arrivare al primo step del progetto, l’imprenditore siciliano spiega che “ la principale è stata la mancanza di letteratura e la mancanza di sementi autoctone o comunque adatte alle nostre latitudini; dal 2016 a oggi siamo riusciti a migliorare la produzione e la qualità della granella e dei trasformati (olio e farina), quasi da autodidatti. Ora è il momento di approfondire e migliorare le esperienze fatte grazie all’esperienza della Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia e le consulenze di Crea e Unimi”.

Manuela Zanni

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