In sette a rischio processo a Roma per presunte sentenze ‘pilotate a favore di imprenditori, con contenziosi davanti alla giustizia amministrativa. I reati contestati a vario titolo e a seconda delle posizioni sono, associazione a delinquere, traffico di influenze illecite, corruzione in atti giudiziari. Secondo l’atto d’accusa, l’ex giudice del Consiglio di Stato Nicola Russo, insieme a un dipendente ministeriale in posizione distaccata presso il Consiglio di Stato e a un avvocato amministrativista tra il 2013 e il 2016, “promuovevano e costituivano tra di loro un’associazione allo scopo di commettere più reati di corruzione in atti giudiziari e di traffico illecito di influenze”.
I tre inoltre, secondo i pm della capitale, “si facevano indebitamente dare o promettere” da un imprenditore attivo nel settore dei trasporti “somme di denaro, di cui fissavano tra di loro il criterio di ripartizione, quale prezzo della loro mediazione illecita presso i giudici del Consiglio di Stato, dove erano pendenti i contenziosi a cui era interessato”. Altri episodi contestati riguardano somme di denaro corrisposte da alcuni avvocati quale prezzo di una mediazione illecita su alcuni contenziosi. In uno dei casi contestati, il ‘prezzo’ della mediazione pagato o promesso da “un soggetto non meglio identificato (tale ‘Santo’)” sarebbe stato pari a 60mila euro. Per vicende analoghe, l’ex giudice Russo, nel settembre del 2020 è stato condannato a 11 anni di reclusione.

