Senza zone franche montane fiscalità di sviluppo a rischio - QdS

Senza zone franche montane fiscalità di sviluppo a rischio

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Senza zone franche montane fiscalità di sviluppo a rischio

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mercoledì 05 Gennaio 2022

Le aree montane e interne della Sicilia sono caratterizzate dalla “doppia insularità”, una condizione di vulnerabilità ulteriore

“Le Delibere di Giunta regionale n° 578 del 24 dicembre 2021 e 550 dell’11 dicembre 2021, ci inducono a chiedere alle SS.VV.Ill.me un incontro urgente, al fine di rappresentare le nostre preoccupazioni in merito alle disposizioni istitutive le zone franche montane in Sicilia, approvate all’unanimità, il 17 dicembre 2019 e attualmente in discussione presso la VI Commissione del Senato della Repubblica.

L’iter per l’istituzione rischia di essere bloccato

La linea dettata al Governo dall’Assessore regionale al Bilancio rischia di bloccare l’iter parlamentare della Legge voto e di non permettere alla Regione Siciliana di legiferare in materia di fiscalità di sviluppo, se non prevista dallo Stato, in palese violazione delle prerogative statutarie e della Delibera di Giunta n° 197/2018”. Lo si legge nella richiesta di incontro urgente, inviata dall’Associazione zone franche montane Sicilia al presidente Miccichè e ai Capigruppo dell’ARS.

L’appello dell’associazione al presidente Musumeci

L’associazione ha anche inviato un appello al presidente della Regione, Nello Musumeci nel quale si chiede “di mantenere l’impegno assunto il 13 dicembre 2021, con i primi cittadini di Castelmola, Alessandria della Rocca e Marianopoli e di destinare per la start up della Legge, con apposito atto formale, almeno i 20 milioni di euro, una parte di quelli indicati nella Legge 30 dicembre 2021, n. 23°, previsti “a titolo di concorso alla compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità, Questa scelta concluderebbe fin da subito l’iter istruttorio e lo istraderebbe verso il voto finale al Senato, indi, alla Camera dei Deputati”. Si legge nella nota.
“Le aree montane e interne della Sicilia sono gravate da una condizione di vulnerabilità ulteriore, nel senso declinato a livello comunitario, in quanto poste all’interno di un’Isola, già penalizzata dalla naturale condizione, – conclude l’appello – possiamo chiaramente definirle, quindi, caratterizzate dalla “doppia insularità”. Concetto scandito dal vice presidente della Regione, nel corso dell’audizione al Senato che si è svolta il 28 ottobre 2020”.

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