Arancia meccanica in salsa Calatina. Nella città di Luigi Sturzo, due giovanissimi sono stati arrestati perché ritenuti colpevoli di sequestro di persona, lesioni aggravate, minacce e tentata violenza sessuale ai danni di un algerino, appena 17enne.
Lo scorso 3 settembre, alcuni ospiti della comunità di accoglienza dove risiede il 17enne, hanno allertato i carabinieri perché dell’amico non si avevano notizie da un po’ di tempo. Il ragazzino risultava assente senza apparenti motivi. I militari una volta giunti sul posto, hanno avviato immediatamente le indagini che hanno consentito di raccogliere elementi utili a comprendere la dinamica degli eventi, acquisendo primi importanti elementi indiziari a carico dei due extracomunitari, originari del Ghana e della Sierra Leone.
Nell’ambito della prima fase procedimentale, caratterizzata dalla non integrazione del contraddittorio delle parti, è emerso che i due arrestati avrebbero “convocato” il minore accusandolo di aver sottratto dei documenti e, con la finalità di farsi restituire il maltolto, lo avrebbero segregato nella loro abitazione, sita nel centro storico di Caltagirone, e sottoposto a molteplici sevizie, peraltro, sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti che assumevano nel corso degli eventi.
Il giovane, pertanto, sarebbe stato minacciato, percosso sia a mani nude che con un corpo contundente (un tubo di gomma per l’irrigazione, sottoposto a sequestro) e aggredito dai due con un coltello da cucina (anch’esso rinvenuto e sequestrato) procurandogli svariate ferite da taglio.
Inoltre, per come raccontato in sede di denuncia dalla persona offesa, i due aguzzini, non riuscendo ad ottenere dalla vittima ciò che desideravano, avrebbero minacciato di sottoporlo ad abusi sessuali, tentando di denudarlo e percuotendolo al contempo.
Il giovane algerino, riuscito autonomamente a riconquistare la libertà, è stato raggiunto dai Carabinieri che, nel frattempo intervenuti sul posto, hanno attivato i soccorritori che lo hanno condotto presso l’ospedale “Gravina e Santo Pietro” di Caltagirone, non in pericolo di vita, per le cure del caso.
Sono in corso ulteriori ed approfondite indagini per l’accertamento della dinamica dei fatti.
Intanto, i due giovani fermati, un 20enne e un 30enne entrambi cittadini extracomunitari,, prontamente condotti in fase pre-cautelare presso la Casa Circondariale di Ragusa, a seguito di udienza di convalida, sono stati sottoposti alla misura cautelare custodiale degli arresti domiciliari in regime di braccialetto elettronico.