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Sequestro da 800 mila euro a Cuzzocrea, la difesa rinuncia al Riesame e punta al Gip

Sequestro da 800 mila euro a Cuzzocrea, la difesa rinuncia al Riesame e punta al Gip
Salvatore Cuzzocrea

A spiegarne le ragioni sono gli avvocati Elena Florio e Giorgio Perroni, che assistono Cuzzocrea nell’inchiesta che lo coinvolge

Non si è svolta l’udienza di Riesame prevista per questa mattina sul sequestro d’urgenza disposto dalla Procura di Messina nei confronti di Salvatore Cuzzocrea, ex rettore dell’Università peloritana. Il provvedimento, che ha portato al congelamento di beni per un valore complessivo di circa 800 mila euro, non è stato sottoposto al vaglio del Tribunale a seguito della rinuncia presentata dalla difesa.

La scelta di Cuzzocrea e della sua difesa

La scelta non viene interpretata come una marcia indietro. A spiegarne le ragioni sono gli avvocati Elena Florio e Giorgio Perroni, che assistono Cuzzocrea nell’inchiesta sui cosiddetti “rimborsi facili”. I legali hanno chiarito che la decisione è maturata dopo aver avuto accesso solo di recente alla documentazione investigativa: “Alla luce degli atti d’indagine acquisiti negli ultimi giorni – spiegano – la difesa ha ritenuto opportuno incaricare un consulente di parte per un’analisi approfondita delle contestazioni. Ogni ulteriore iniziativa verrà valutata e presentata al giudice per le indagini preliminari competente”.

La linea difensiva prevede quindi un esame puntuale del materiale raccolto dalla Guardia di Finanza, in particolare degli accertamenti più recenti che hanno condotto al nuovo sequestro. Il congelamento dei beni, che riguarda anche il maneggio di Viagrande riconducibile alla famiglia Cuzzocrea, si inserisce infatti in un filone investigativo ancora in evoluzione e distinto, seppur collegato, all’indagine principale. Proprio questi approfondimenti hanno determinato nuove perquisizioni e la richiesta di un ulteriore provvedimento cautelare reale, successivo al primo sequestro preventivo per equivalente da circa 1,6 milioni di euro.

L’udienza odierna avrebbe dovuto limitarsi al controllo di legittimità del sequestro d’urgenza. Tuttavia, i difensori hanno scelto di non procedere neppure con le istanze di revoca dei sigilli, optando per affidare l’intero fascicolo a un consulente tecnico, già individuato ma il cui nome non è stato reso noto.

La questione dei domiciliari

Rimane invece confermato per l’8 gennaio il prossimo snodo giudiziario. In quella data il Tribunale del Riesame esaminerà l’appello con cui la Procura di Messina torna a chiedere l’applicazione degli arresti domiciliari per Cuzzocrea, indagato per peculato.

Una richiesta già respinta in precedenza dal giudice per le indagini preliminari Eugenio Fiorentino, che aveva escluso la presenza, allo stato degli atti, sia del rischio di inquinamento probatorio sia di quello di reiterazione del reato. Il gip aveva sottolineato come l’ex rettore non ricoprisse più ruoli apicali nell’ateneo né incarichi di responsabile scientifico, elementi ritenuti sufficienti a escludere la possibilità di nuove condotte analoghe.