Oltre 8 tonnellate di prodotti tipici siciliani privi di tracciabilità sottoposti a sequestro dai militari dell'Arma.
Vasta operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Catania (NIPAAF), che hanno posto sotto sequestro diverse tonnellate di agrumi tipici siciliani non a norma dopo un “blitz” al mercato ortofrutticolo del capoluogo etneo.
I militari hanno operato il controllo con il supporto del personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana. Il mercato, in questo periodo dell’anno (in prossimità delle Feste natalizie), è particolarmente affollato sia da residenti che da turisti e per questo le forze dell’ordine vigilano con particolare attenzione sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti in vendita.
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“Natale Sereno”, a Catania maxi sequestro di agrumi
L’attività ispettiva, che si inserisce nell’ambito dell’operazione “Natale Sereno”, in cui vengono svolte attività anche a tutela della filiera alimentare, ha avuto come obiettivo principale quello di contrastare il fenomeno dei furti di prodotti agricoli ai danni dei coltivatori della piana di Catania, che vanno poi ad alimentare il mercato nero della frutta.
Sotto la lente di ingrandimento è finita la merce esposta sui bancali del mercato ortofrutticolo del capoluogo etneo, con la relativa documentazione attestante la tracciabilità degli alimenti. I militari hanno passato al setaccio tutti gli agrumi e i prodotti agricoli in vendita: sarebbe emerso come due società agricole esponevano per la vendita diversi tipi di agrumi tipici della stagione in corso (come arance, mandarini e limoni) senza documentazione che ne attestasse la tracciabilità.
I provvedimenti
I titolari sono quindi stati sanzionati per un totale di 1.500 euro ciascuno per le violazioni riscontrate. Gli operatori hanno sequestrato complessivamente oltre 8 tonnellate di arance, mandarini e limoni, stipati in 450 cassette di plastica di vari formati.
Lo scopo dell’operazione è stato reprimere il fenomeno dei furti di agrumi nelle campagne della provincia etnea e di prevenire problematiche alla salute dei consumatori, considerato che un alimento privo di tracciabilità può essere considerato a tutti gli effetti come potenzialmente nocivo per la salute.