Sequestro a Giovanni Fraschilla, vicino al clan Santapaola - QdS

Duro “colpo” per affiliato dei Santapaola, scatta maxi-sequestro – VIDEO e DETTAGLI

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Duro “colpo” per affiliato dei Santapaola, scatta maxi-sequestro – VIDEO e DETTAGLI

Redazione  |
giovedì 19 Gennaio 2023

Sequestro da oltre 1,5 milioni di euro per un 60enne, Giovanni Fraschilla, ritenuto vicino al clan Santapaola: ecco cosa hanno scoperto gli inquirenti. Video all'interno.

Il personale della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della città etnea ha eseguito la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni ai fini della confisca, ai sensi del Codice Antimafia, a carico di Giovanni Fraschilla, 60enne ritenuto vicino alla famiglia Santapaola e già sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Questore, in stretto raccordo con la Procura Distrettuale della Repubblica.

L’indagine

Tale attività trae spunto da un’articolata attività d’indagine condotta dalla locale Squadra Mobile per una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore locale, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica, che ha consentito di individuare soggetti organici al clan Santapaola.

Tra loro ci sono Francesco Santapaola (classe 1979), figlio di Salvatore Santapaola, quest’ultimo cugino del boss “Nitto”; Cesare Marletta (classe 1972) e cognato di Fraschilla e Nicolò Andrea Corallo (classe 1982),.

Chi è il destinatario del sequestro, Giovanni Fraschilla e la vicinanza ai Santapaola

In più, gli inquirenti hanno individuato anche altri soggetti vicini al clan fra cui Giovanni Fraschilla, che risulta, tra l’altro, gravato da precedenti penali e di polizia per reati di grave allarme sociale, alcuni dei quali conclusisi con sentenze passate in giudicato, fra i quali: omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e porto illegale di armi, tentata estorsione, associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, materiale e altro.

Le indagini patrimoniali condotte dalla Divisione Polizia Anticrimine e dalla locale Squadra Mobile hanno consentito di delineare la pericolosità sociale del proposto in considerazione dei numerosi precedenti di polizia e delle condanne definitive. In seconda battuta sono state analizzate le posizioni economiche dello stesso e di “terzi interessati”, tutti suoi familiari. L’analisi dei suddetti dati ha consentito di individuare i cespiti patrimoniali e le attività commerciali oggetto di intestazione fittizia, riconducibili al predetto, acquisiti nel periodo in cui si è manifestata la sua pericolosità sociale, attraverso il reimpiego di danaro proveniente dalle attività illecite.

Il sequestro

Inoltre, l’analisi dei flussi finanziari relativa a Giovanni Fraschilla, compiuta dagli investigatori “patrimonialisti” della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile, ha evidenziato una forte sperequazione tra i redditi del proposto e del proprio nucleo familiare e i beni fittiziamente intestati a terzi e comunque nella disponibilità dello stesso. Questi beni, quindi, sono stati ritenuti frutto e reimpiego dei proventi di attività illecite.

Quanto ricostruito ha consentito al locale Tribunale -Sezione Misure di Prevenzione- di ritenere che Giovanni Fraschilla abbia ricavato vantaggi economici dai traffici criminali dell’uomo e che i beni acquisiti, viziati da un’apprensione illecita genetica, siano stati sottratti al circuito dell’economia legale.

Nello specifico, il citato provvedimento di sequestro ai fini della confisca ha riguardato i seguenti beni:

  • 3 imprese commerciali attive a Catania, quartiere Nesima, nel settore della ristorazione (bar) e dell’intrattenimento (una nota ludoteca e una discoteca annessa) e a Giardini Naxos (ME), nel settore del noleggio veicoli
  • 4 immobili ubicati in una palazzina a Nesima;
  • 11 veicoli e numerosi rapporti finanziari intestati al proposto e a terzi interessati.

Il valore dei beni indicati è approssimativamente stimato in oltre 1,5 milioni di euro.

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