Maxi sequestro di nocciolino d'oliva a Messina - QdS

VIDEO | Il biocombustibile pericoloso e non a norma, maxi sequestro di nocciolino a Messina

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VIDEO | Il biocombustibile pericoloso e non a norma, maxi sequestro di nocciolino a Messina

Redazione  |
giovedì 01 Febbraio 2024

Oltre 12mila sacchi non a norma: sanzioni per i commercianti che lo vendevano.

I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno sottoposto a sequestro amministrativo oltre 285 tonnellate di nocciolino di oliva, una biomassa legnosa comunemente impiegata come combustibile ecologico.

L’operazione, frutto dell’intensificazione disposta dal comando provinciale di Messina a seguito del caro energia e dell’aumento esponenziale del prezzo dei combustibili alternativi, è volta a tutelare il consumatore verificando potenziali illeciti rispetto alle norme afferenti i biocombustibili oltre che accertare la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto, in modo da escludere la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la salute.

Maxi sequestro di nocciolino di oliva a Messina

Il nocciolino, ottenuto nei frantoi attraverso apposite macchine che lo separano dalla sansa di oliva, sta guadagnando sempre maggiore popolarità come combustibile fossile, grazie a un alto rendimento calorico e la sua flessibilità nell’utilizzo per stufe, caldaie o forni, in alternativa al più diffuso pellet.

Le Fiamme Gialle della tenenza di Sant’Agata di Militello, hanno trovato complessivamente 12.000 sacchi di nocciolino, nei due formati da 20 e 25 chili, pronti per la commercializzazione e privi delle informazioni minime previste dal codice del consumo a tutela del consumatore tra le quali il peso, la classificazione, la qualità, il marchio, il potere calorifero e le indicazioni obbligatorie per risalire al produttore.

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Le sanzioni

Oltre al sequestro amministrativo della merce, del valore complessivo di circa 75mila euro, sono stati verbalizzati due commercianti per l’applicazione, a cura della Camera di Commercio, delle relative sanzioni per un importo fino a 25mila euro.

Le aziende coinvolte potranno regolarizzare i prodotti mediante l’apposizione delle informazioni delle quali a oggi sono risultati carenti. Le operazioni odierne testimoniano il costante impegno profuso dal Corpo a presidio della sicurezza e salvaguardia della salute pubblica, non disgiunta da una sempre maggiore ed incisiva azione di legalità nel più ampio contesto dell’ordine e della sicurezza economico-finanziaria, con particolare riguardo alla tutela dei diritti dei consumatori finali e della libertà di concorrenza nel mercato di riferimento.

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