Cronaca

Siciliano scomparso in Germania, si cerca Sergio Leone. La madre: “Amore, dove sei?”

Si cerca Sergio Leone, 42 anni, originario di Castelvetrano (TP), scomparso lo scorso 5 novembre in Germania. Per lui anche un appello durante la trasmissione “Chi l’ha visto”.

Ecco tutte le informazioni utili sull’uomo.

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Sergio Leone, scomparso in Germania

Originario di Castelvetrano, da anni il 42enne vive a Francoforte. Sarebbe scomparso lo scorso 5 novembre da Darmstadt, in Germania. Pare che il ragazzo non abbia portato con sé dei farmaci necessari per la sua terapia, quindi – come si legge nella pagina dedicata sul sito di “Chi l’ha visto” – “potrebbe trovarsi in difficoltà”.

I segni particolari di Sergio Leone

Il 42enne avrebbe diversi segni particolari che potrebbero essere utili a chiunque volesse contribuire alle ricerche. Sulla spalla sinistra, ha un tatuaggio con lo stemma di famiglia e anche uno con i nomi “Gaia e Sofia”. Sul braccio sinistro, inoltre, c’è un terzo tatuaggio con la scritta “acquirit eundo vires” e la data 12.06.1981. Anche sul braccio destro e sulla base della nuca Sergio Leone ha dei tatuaggi, nello specifico uno con la scritta “Chanel” sull’avambraccio destro e un disegno con la scritta “1954” alla base della nuca.

L’appello sui social

Lo scorso 10 febbraio la madre di Sergio Leone, Annamaria Di Bella, ha pubblicato la foto e il profilo del figlio scrivendo: “Sergio…amore mio, ma dove sei??!!!”. Sotto il messaggio sono tanti i messaggi di solidarietà e di preghiera affinché la vicenda del 42enne si concluda nel migliore dei modi.

Tantissimi scomparsi

Lo scorso 12 dicembre si è celebrata la Giornata dedicata agli scomparsi, istituita nel 2019 dal Commissario Straordinario per le Persone Scomparse per sensibilizzare la popolazione e aiutare diffondere le storie di tutti coloro che sono svaniti nel nulla. Sono diversi i siciliani che dall’inizio dell’anno sono scomparsi dalle loro città d’origine o in altre parti del mondo: alcune storie si sono concluse, purtroppo, tragicamente (come quella di Paolo Mollica Nardo a Messina); per altre, invece, c’è stato un lieto fine.

Fonte foto: Facebook