Ecco cosa è emerso dall'incontro di questo pomeriggio
Si riesce a guardare con cauto ottimismo al futuro dei 333 lavoratori della Pubbliservizi Spa, la società partecipata della Città Metropolitana di Catania dichiarata fallita alla fine dello scorso mese di novembre. Questo pomeriggio infatti nella sede dell’ente in via Nuovaluce si è tenuto l’incontro tra i vertici delle sigle sindacale e il consiglio di amministrazione della Servizi Città Metropolitana di Catania, la nuova azienda che prenderà il posto della Pubbliservizi.
Presente all’incontro, oltre al componenti del consiglio d’amministrazione con a capo l’avvocato Mario Balsamo, anche il commissario straordinario di Catania, Piero Mattei. L’incontro ha fatto seguito alla stipula dell’atto notarile per la nascita della nuova società.
La salvaguardia dei livelli occupazionali
Durante l’incontro di questo pomeriggio sono state diverse le tematiche trattate dai partecipanti. Da parte dei vertici delle organizzazioni sindacali è stato sottolineato come la salvaguardia dei livelli occupazionali sia di primaria importanza. Dopo la proroga dell’esercizio provvisorio fino al prossimo 15 maggio infatti nei giorni scorsi i curatori fallimentari della vecchia azienda avevano inviato le lettere di licenziamento.
Il segretario della Uil Trasporti di Catania, Salvo Bonaventura, spiega come la costituzione della nuova società sia un grande passo, ma anche come si debba ancora tenere duro per i prossimi passi propedeutici al passaggio dei lavoratori alla nuova società.
“Sicuramente è stato un incontro proficuo perché l’azienda speciale si è costituita con atto notarile, è stato nominato l’amministratore unico e si può procedere con i curatori fallimentari al passaggio dei lavoratori alla nuova azienda. Una condizione di serenità anche se siamo consapevoli delle complessità della nuova fase. Abbiamo un amministratore unico giuridicamente riconosciuto e così assieme ai commissari possiamo procedere al passaggio di questi lavoratori”.
“Nei prossimi giorni ci aspetta una fase complessa perché dovremmo vedere come armonizzare la platea dei nostri lavoratori con l’azienda speciale rispetto ai servizi individuati nello statuto. Attendiamo in queste ore un piano industriale richiesto a un’azienda che fa parte del Ministero del Lavoro. Dobbiamo vedere le qualifiche e le mansioni e quanti lavoratori accompagnare a una fase di esodo verso la pensione. Noi siamo fiduciosi che tutti i lavoratori passano alla nuova azienda e con essi anche qualcuno verso la pensione anche per alleggerire la platea dei lavoratori”.