Importanti gli obiettivi raggiunti: dalla riqualificazione della Zona Falcata al Piano regolatore del porto. Antonino De Simone lascerà a breve il posto al nuovo presidente Mario Paolo Mega
MESSINA – Quale Authority troverà Mario Paolo Mega, presidente della sedicesima Autorità di sistema portuale dello Stretto? “In piena attività, con tanti obiettivi raggiunti, tanti progetti in corso d’opera e altri da realizzare” ha risposto il commissario Antonino De Simone.
“Abbiamo fatto un grande lavoro – ha aggiunto il commissario uscente – con una pianta organica di soli 28 dipendenti. Si dovrà proprio iniziare dal rafforzamento della struttura”.
Per l’insediamento si aspetta la firma del decreto di nomina, confermato anche dopo il ricorso del presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e quello della Regione Calabria alla Corte Costituzionale. Intanto, il commissario De Simone ha ripercorso i suoi sette anni a Messina, dove da una parte è prevalsa la soddisfazione per le tante cose fatte, mentre dall’altra c’è il rammaricato per gli intoppi burocratici e le polemiche che hanno fatto perdere del tempo prezioso.
Restano i risultati: gli ultimi raggiunti sono il Piano regolatore del porto, il riconoscimento della Zes, i passi verso la riqualificazione della Zona Falcata. “Per avere la Zona economica speciale – ha detto – è stato necessario un lavoro di squadra, perché Messina non è porto Core e non era Autorità di sistema quando è stata predisposta la legge. È stato importante il ruolo svolto dal presidente Musumeci, che ha sentito le mie ragioni e ci ha inserito nella cabina di regia. Hanno recepito tutte le nostre indicazioni sulla scelta delle aree riguardanti Messina, ma anche Milazzo, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela e Villafranca. Nella richiesta ci siamo mantenuti sul minimo che era possibile ottenere; abbiamo inserito anche lo spazio fieristico e alcune parti della Zona Falcata in modo che anche lì dove si prospettano scelte importati per il futuro della città, le agevolazioni possano attrarre investimenti e nuova imprenditoria. Non siamo nella gestione che è quella della Sicilia orientale, ma hanno accettato nella semplificazione una nostra proposta di fare una ‘cabina di pilotaggio’ dove sarà inserito permanentemente anche il presidente della nostra Autorità, il quale potrà dire la sua sul territorio di giurisdizione”.
“Il Piano regolatore del porto – ha aggiunto – approvato dopo 63 anni, è un’altra opportunità per il territorio che, se sfruttata a dovere, senza guerre di principio e di appartenenza, potrà aprire nuove prospettive”.
Nella Zona Falcata si sono concluse le caratterizzazioni ambientali sulle aree inquinate e c’è già un tomo di 900 pagine propedeutico alla bonifica. I risultati degli studi effettuati in collaborazione con l’Università non sono ancora stati ufficializzati, perché ci sono dei tempi da rispettare che scaturiscono da norme nazionali. “Voglio studiare bene tutto – ha affermato il commissario uscente – prima di rendere pubbliche le risultanze e avviare l’iter, perché una volta partita la procedura dobbiamo essere pronti a seguire la tempistica imposta”.
Dalla strada realizzata alle demolizioni, la Falce è stata una delle priorità per il commissario De Simone che rivendica il forte rilievo avuto dal Patto interistituzionale, scaduto a gennaio, che per la prima volta ha visto tutte le istituzioni lavorare insieme per la riqualificazione di uno dei luoghi più belli della Sicilia. “Serve un nuovo Patto per la Falce – ha sottolineato De Simone – e ne ho preparato una bozza su indicazione del presidente Musumeci, con ancora più soggetti istituzionali all’interno. Solo così si potrà dare un ulteriore slancio al completamento di un percorso avviato”.
Un bilancio, quello di De Simone, positivo anche dal punto di vista finanziario. Nel bilancio 2018 c’è un avanzo di amministrazione a fine esercizio di circa 112 milioni e mezzo di euro. Di questi, 40 milioni e mezzo costituiscono la parte vincolata con dentro i 15 milioni di finanziamento del porto di Tremestieri e i 14 milioni dei lavori di riqualificazione dell’ex quartiere fieristico. “Per correttezza con chi mi succederà – ha concluso – non ho fatto partire il bando internazionale per la cittadella fieristica, mentre sta seguendo il suo iter la procedura di gara per la ricostruzione del teatro in fiera con l’esame delle offerte”.