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Operazione “Schiave del pulito”: rimane libera una delle indagate

Operazione “Schiave del pulito”: rimane libera una delle indagate

La donna, indagata nell’ambito dell’operazione “Schiave del pulito” a Palermo, rimane libera. La motivazione si conoscerà il 9 ottobre.

Rimane in libertà una delle donne coinvolte nell’operazione “Schiave del pulito” della Polizia di Stato di Palermo. Si tratta di Lamia Tebourbi.

La richiesta di reintegra della misura cautelare della Procura è stata rigettata dal Tribunale del Riesame a Palermo.

Operazione “Schiave del pulito”: libera Lamia Tebourbi

L’operazione aveva permesso di conoscere e smantellare un sistema criminale dedito allo sfruttamento di lavoratrici nigeriane a Palermo. Trattate come vere e proprie “schiave“, le vittime erano costrette a turni massacranti e paghe misere.

Le indagini della Polizia di Stato di Palermo hanno permesso di arrestare 5 persone per caporalato. Nel caso di Tebourbi, una delle donne interessate dalla misura cautelare, il giudice per le indagini preliminari aveva revocato gli arresti domiciliari. La Procura ha proposto appello al Tribunale del Riesame, chiedendo la reintegra della misura cautelare. L’appello è stato integralmente rigettato dal Tribunale del Riesame, presieduto da Bruno Fasciana. La motivazione si conoscerà solo il 9 ottobre.

Il gip aveva precedente disposto la revoca degli arresti domiciliari per “carenza di gravi indizi di colpevolezza”. La donna, difesa dall’avvocato Giorgio Bisagna, aveva ribadito durante l’interrogatorio che nel centro di accoglienza straordinaria “Donne Nuove” si batte per liberare queste donne dalla tratta e farle restare il più possibile in Italia.

Immagine di repertorio