Sgombero ex cementificio Castelvetrano - QdS

Sgombero ex cementificio Castelvetrano

Sgombero ex cementificio Castelvetrano

giovedì 25 Maggio 2023

Operazione avviata ieri dalla Prefettura al confine con Campobello di Mazara: era occupato da lavoratori stranieri impegnati nella raccolta delle olive

CASTELVETRANO (TP) – È stata avviata ieri mattina l’operazione di sgombero dell’insediamento abusivo di lavoratori stagionali stranieri presso l’ex cementificio Calcestruzzi Selinunte, al confine tra i territori di Castelvetrano e Campobello di Mazara, nel Trapanese.

La struttura, in degrado e abbandonata, è occupata da extracomunitari impiegati soprattutto nella raccolta delle olive e che, sottolineano dalla prefettura di Trapani, “vivono in condizioni di estremo degrado sotto l’aspetto umano e igienico-sanitario”. Nell’ex cementificio inoltre, nella notte tra il 29 e il 30 settembre 2021, scoppio un incendio devastante che costò la vita a un giovane originario della Guinea. In quell’occasione, i lavoratori stranieri abbandonarono il sito per poi riallestire dopo poco tempo l’accampamento.

L’ordinanza di sgombero è stata adottata dal sindaco di Castelvetrano il 21 febbraio sia “per motivi di carattere igienico-sanitario che per le precarie condizioni strutturali del cementificio, accertate dai Vigili del fuoco nel corso del sopralluogo disposto dalla prefettura”. L’intervento di demolizione dei manufatti e delle opere abusive sarà effettuato dal 4° Reggimento Genio Guastatori-Battaglione Simeto dell’Esercito, mentre i rifiuti presenti nell’area saranno rimossi e smaltiti dal Comune di Castelvetrano.

I lavoratori regolari che non avranno altro ricovero – evidenziano dalla prefettura – potranno temporaneamente trovare ospitalità presso l’insediamento ancora attivo presso l’ex oleificio Fontane d’Oro a Campobello di Mazara”.

“L’operazione – concludono dalla prefettura – è il frutto di una lunga ed articolata preparazione finalizzata non solo al mero sgombero del sito occupato, che si sarebbe potuto effettuare rapidamente, ma altresì e soprattutto alla contemporanea realizzazione di una valida alternativa alloggiativa che ha richiesto tempi inevitabilmente più lunghi e che costituisce il risultato di una sinergia istituzionale costantemente finalizzata all’affermazione e al ripristino della legalità”.

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