Shock al Parco Falcone: dipinto di Totò Schillaci vandalizzato

FOTO | Shock al Parco Falcone: dipinto dedicato a Totò Schillaci vandalizzato

FOTO | Shock al Parco Falcone: dipinto dedicato a Totò Schillaci vandalizzato

Giuliano Spina  |
martedì 24 Settembre 2024

L'intervista dello Street Artist Mikhail Albano al QdS: "La storia di Totò invita anche a riflettere sul fatto che anche il successo deve essere saputo gestire pensando sempre alla propria origine"

Un mito, un simbolo per gli italiani, ma soprattutto per la sua amata Sicilia. Totò Schillaci, venuto a mancare lo scorso 18 settembre a causa di un tumore al colon, ha rappresentato per la sua Isola e per l’intera penisola oltre che uno dei calciatori più importanti della storia del calcio italiano anche un modello di riscatto per chi viene dal profondo sud.

L’attaccante siciliano, dopo la sua esplosione da calciatore e dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, nelle trasmissioni televisive e radiofoniche non si è mai risparmiato nel rivendicare le sue umili origini nel quartiere San Giovanni Apostolo a Palermo e la sua vita da ragazzo cresciuto per strada che lo ha portato prima a fare diversi lavori quando giocava nell’Amat di Palermo per poi intraprendere la carriera calcistica che lo ha portato al successo nelle notti magiche del mondiale di Italia ‘90.

L’artista e l’idea dell’omaggio a Totò

Mikhail Albano, artista nato 33 anni fa in Russia e cresciuto in Sicilia, ha realizzato un bel dipinto su plastica che dalla scorsa settimana è esposto al parco Falcone in viale Raffaello Sanzio a Catania. Albano, intervenuto al Qds.it, ha raccontato un po’ quella che è la genesi di quest’opera precisando da dove è partita la sua idea e soprattutto la sua rapidità nell’esecuzione.

“L’idea mi è venuta spontanea – ha detto Albano – appena ho saputo la notizia della morte di Totò Schillaci. Dal cuore mi è venuto di fare questa opera, che è anche un omaggio a lui. Ho impiegato un’oretta, ma l’ho fatto veramente con il cuore nonostante le intemperie. Ho visto molte partite di Totò anche nei telegiornali e da piccolino sentivo il suo nome. E’ stato un esempio per il calcio italiano e dovrebbero prendere esempio tutti da lui come persona e come simbolo del calcio”.

“L’idea di far esporre il dipinto proprio al parco Falcone è stata però casuale, in quanto “il primo che ho incontrato – prosegue Albano – mi ha detto che il parco Falcone era il posto giusto per fare questo omaggio. Nulla di studiato, non abbiamo discusso nulla e abbiamo deciso di esporre il dipinto lì anche perché c’è la natura. La passione per la pittura l’ho avuta sin da piccolino e poi l’ho coltivata giorno dopo giorno. Mi rivedo anch’io in Totò perché vengo dalla Russia e poi sono stato adottato e quindi da piccolino mi sono riscattato grazie all’arte. Avevo fatto tempo fa anche un omaggio anche a Raffaella Carrà e Brigantony”.

L’arte come strumento per riflettere

L’insegnamento di Totò è importante per tutti noi, anche per realizzare quello che ognuno di noi vuole fare anche quando ciò sembra irraggiungibile. Di recente però il dipinto al parco è stato vandalizzato, a dimostrazione del poco senso civico di alcune persone.

“Secondo me – conclude Albano – uno non deve mai arrendersi per realizzare i propri sogni. Se uno cade deve sapersi rialzare ed essere più forte di prima. Il fatto che sia stato vandalizzato il dipinto non lo sapevo e mi dispiace. La storia di Totò invita anche a riflettere sul fatto che anche il successo deve essere saputo gestire pensando sempre alla propria origine. L’arte manda anche un messaggio e attraverso essa si può cambiare la vita di una persona facendola riflettere sulle opere che uno crea”.

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