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Si muore senza motivo, è il Caso che decide

Si muore senza motivo, è il Caso che decide

Sentiamo tanti che ragionano sulla vita e sulla morte come se gli eventi dipendessero da chi discetta in tal modo. Sono in pochi a rendersi conto che le vicende del mondo e della vita dei 7,6 miliardi di abitanti non dipende da nessuno ma dal Caso.

Cos’è il Caso? Vi sono molte definizioni ma possiamo prenderne una di origine filosofica che le riassume: “L’insieme di variabili indipendenti le quali si moltiplicano in miliardi di combinazioni che determinano gli eventi generali e quelli individuali”.

Una delle prime epidemie di cui abbiamo notizie è la Peste in Grecia del 430 a.C. Poi nel corso di venticinque secoli se ne sono verificate tante fino all’ultima prima di questa, e cioè la spagnola del 1918, circa un secolo fa.
Alcuni si scervellano per cercare di capire la causa di queste epidemie. Ma è un esercizio inutile perché è il Caso che le ha generate.

Qualcuno sostiene che quando uno di noi nasce è già scritta la data in cui il corpo perirà. Non sappiamo se sia così. Vi sono tante teorie a riguardo, ma rimangono teorie. Per cui è inutile affannarsi, cercare di fare previsioni, comportarsi di conseguenza, perché le cose vanno come debbono andare e non sempre come noi ci aspettiamo.
Questo non vuol dire che ogni persona vivente non debba fare tutto il possibile per vivere meglio e per essere di ausilio agli altri che non hanno la stessa possibilità.

Ci si appella alla Fortuna, quando si viene colpiti dalla Sfortuna. Ma è un esercizio del tutto inutile perché la Fortuna e la Sfortuna sono due componenti del Caso. Ma allora si potrebbe pensare che esso sia una sorta di Dio che regola gli eventi. No, non è così perché nella definizione prima riportata si capisce come non si tratti di un soggetto bensì di un insieme di variabili imprevedibili.

In questo quadro, cosa c’entrano le religioni, monoteiste e politeiste? Tra le prime: cristiana, che si fraziona in tante altre, islamica, ed ebraica che è la più antica. I libri del Sapere, la Bibbia con i 46 libri del Vecchio Testamento e i 27 del Nuovo, il Corano (dettato da Allah a Maometto nel 600 d.C.), e il più antico, il Talmud babilonese.
Poi vi sono le religioni politeiste come il Confucianesimo e l’Induismo (Trimurti si manifesta in tre divinità: Brahma, Visnù e Siva).

L’essenza delle religioni è che vi sia stato un Creatore il quale abbia stabilito le regole alle quali le persone umane dovevano attenersi, ha spiegato cosa fosse bene e cosa fosse male, le ha dotate di libero arbitrio e poi ha deciso di mai più intervenire negli eventi che accadono sulla Terra.
Perciò è del tutto inutile rivolgersi allo stesso Creatore, ai Santi e ad altri per questioni terrene, dal momento che la loro volontà è proprio quella di lasciare che le cose vadano come devono andare e quindi che si verifichino epidemie, guerre, ferocie nei confronti degli esseri umani, malattie che mietono milioni di bambini e vecchi che, invece, vivono oltre cent’anni.
È anche inutile rivolgersi all’Ultraterreno per le malattie che ci colpiscono, non si sa bene per quali eventi. Certo, noi possiamo fare di tutto per rinforzare il nostro sistema immunitario, che ammazza miliardi di virus, batteri e germi ogni giorno,

Ognuno di noi (ma non tutti) si augura di cessare con la cosiddetta bella morte, cioè senza accorgersene, possibilmente nel sonno. Anche questo è un fatto del tutto casuale. La conseguenza di quanto precede è che noi faremmo bene a non preoccuparci tanto degli imprevisti che ci possono capitare anche se dobbiamo sempre ricordarci la regoletta delle tre P: Prevedere, Prevenire, Provvedere.

Le tecniche di previsione si sono ampliate fortemente con l’avvento di computer potentissimi e superveloci, perché studiando modelli del passato è possibile proiettare eventi che si possono verificare. Sono poi le Istituzioni di ogni Paese che, se evolute e capaci, dovrebbero mettere in atto tutte le azioni necessarie per proteggersi contro i disastri, almeno entro certi limiti.
Purtroppo, però, le società non sono governate sempre da persone giuste e altruiste, per cui quando impera l’egoismo è difficile che si diffondano giustizia ed equità.

Questo non è pessimismo. Anzi, scriviamo quanto precede nel tentativo di ottenere una riflessione da parte di chi ci legge.