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Siccità, Galvagno invoca l’aiuto dell’Europa: “Serve strategia”

Siccità, Galvagno invoca l’aiuto dell’Europa: “Serve strategia”

Il presidente dell’Ars è intervenuto al Comitato europeo delle Regioni, invitando in Sicilia la commissaria Ue per l’Ambiente.

Il 30 giugno il Comune di Palermo aveva diramato l’allerta meteo della Protezione civile per “un rischio di ondate di calore di livello 3”. Caldo da “bollino rosso” per il capoluogo siciliano nel quale si prevedevano già dal primo luglio e per almeno tre giorni “temperature massime percepite di 37 gradi centigradi”.

Anche la notte, nell’esempio tipo della città costiera capoluogo di regione, le temperature non scendono al di sotto dei 28 gradi nell’orario “più freddo”. Ne conseguono evidenti rischi per la popolazione, e la cronaca delle ultime ore ne ha dato triste conferma, ma anche per l’agricoltura siciliana che continua a piegarsi e soccombere anch’essa sotto l’implacabile morsa di caldo e siccità condita da un elevato rischio incendi. Negli stessi giorni di allerta della Protezione civile per ondate di calore, la Regione Siciliana annunciava il via al sostegno alle oltre 23 mila aziende danneggiate dalla siccità del 2024 con lo stanziamento di 35 milioni di euro dal fondo Psr Sicilia 2014-2022.

Fondi per la gestione dei dissalatori e rischio per i lavoratori

Altro capitolo relativo alla perdurante siccità è quello dei tre dissalatori. Sempre in piena ondata di calore da allerta meteo, sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana veniva pubblicato il decreto legge che assegna 10 milioni per il 2025 e altri 11 milioni per il 2026 per la gestione dei dissalatori di Gela, Porto Empedocle e Trapani richiesti dal governo regionale di Renato Schifani. Ulteriore capitolo di criticità ormai consolidata in Sicilia è quello dei lavoratori che, come appunto già accaduto, rischiano la salute e in taluni casi la vita operando in pieno giorno e sotto il sole. Si pone quindi nuovamente la questione dei cantieri sulla A19, ma anche su altri cantieri e nel settore agricolo.

L’appello del presidente dell’Ars a Bruxelles

Al termine dell’ormai noto confronto tra il presidente del Parlamento siciliano e la deputazione sulle indagini con ipotesi di reato varie riguardanti proprio la più alta carica dell’Assemblea regionale, Gaetano Galvagno si era spostato a Bruxelles per partecipare alla sessione plenaria del Comitato Europeo delle Regioni. In questa sede, il presidente dell’Ars ha invitato la Commissaria europea per l’Ambiente e la Resilienza idrica Jessika Roswall in Sicilia per toccare con mano la condizione climatica e le dirette conseguenze che l’Isola sta cercando di affrontare. Galvagno ha portato all’attenzione delle istituzioni europee la difficile situazione che la Sicilia sta vivendo a causa della prolungata emergenza idrica e anche le misure poste in essere per superarla o quantomeno limitare i danni.

“Di fronte al dramma dell’emergenza idrica, l’Europa ha il dovere di garantire un sostegno concreto ai territori più fragili e periferici, per questo invito la commissaria Roswall in Sicilia – ha detto il presidente dell’Ars nel corso della seduta presieduta da Kata Tüttő – perché la resilienza si costruisce con investimenti mirati e attraverso l’ascolto di chi, come i siciliani, ha bisogno di risposte rapide e concrete”.

Strategie climatiche europee da adattare alle specificità territoriali

Il presidente dell’Ars ha ricostruito la situazione climatica siciliana, e ha sottolineato come proprio “la strategia europea debba tener conto delle specificità dei territori, affrontando la crisi con soluzioni uniche e non standardizzate”. Un dialogo diretto con la commissaria Jessika Roswall per prevenire l’adozione di misure di massima in un territorio come quello dell’Unione europea, che dai paesi più a Nord fino alla Sicilia vede condizioni climatiche ed emergenze diametralmente opposte, appunto non affrontabili con soluzioni standardizzate.

“Il governatore Renato Schifani e il presidente Giorgia Meloni, operando in stretta sinergia, hanno messo in campo azioni importanti come lo stanziamento di un fondo per consegnare al più presto tre dissalatori nelle aree di Trapani, Gela e Porto Empedocle, impianti che permetteranno di garantire acqua potabile, quindi benefici significativi alla popolazione. Occorre però un’azione più incisiva proprio da parte dell’Europa – ha concluso Gaetano Galvagno – che non può lasciare da sole regioni, come la Sicilia, a gestire un’emergenza così importante”.