Il lavoro c'è ma non si trovano i candidati. Ne hanno parlato il rettore dell'università di Palermo, l'assessore alle Attività produttive e il direttore generale dell'assessorato alla Formazione
Nella difficile partita della lotta alla disoccupazione giovanile, un importante ruolo è giocato dall’incontro tra la domanda e l’offerta. Da diverso tempo, infatti, le aziende di molti settori lamentano di avere delle difficoltà a trovare personale specializzato. Le motivazioni sono da ricercare su più fronti, sicuramente una delle cause principali è la mancata aderenza tra offerta formativa e mondo del lavoro, ma c’è anche chi attribuisce la responsabilità di questa situazione all’erogazione del reddito di cittadinanza, anche se le imprese hanno cominciato a faticare per reperire il personale molto prima che fosse varata la controversa “misura anti-povertà” dal governo del M5S.
Il reddito di cittadinenza ostacolo al lavoro?
«In questo momento storico si ha difficoltà a trovare qualunque figura professionale e su questo, secondo me, incide molto una politica sbagliata portata avanti dal governo nazionale, perché il reddito di cittadinanza permette alle persone di non lavorare utilizzando la propria professionalità, non a caso nell’edilizia non si trova personale» ha chiosato Girolamo Turano, assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana.
Dati della Camera di Commercio e Anpal in Italia
Secondo l’ultimo bollettino di Excelsior realizzato da Anpal e Unioncamere, le professioni più difficili da trovare in Italia nel mese di gennaio sono tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (85,2%), dirigenti e direttori (75,9%), per arrivare addirittura al 100% nel caso del personale generico nelle costruzioni. Altre figure professionali maggiormente ricercate e richieste troviamo anche cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici; tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione; personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone.
Bollettino di Excelsior per la Sicilia di Anpal e Unioncamere
In linea con il clima di ripresa economica che caratterizza l’anno in corso è atteso un incremento dei fabbisogni occupazionali da parte del sistema imprenditoriale italiano. Le imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi che nel 2021 hanno programmato di assumere lavoratori sono infatti il 61% del totale, percentuale che ritorna al livello pre-pandemia, dopo una significativa flessione nel 2020. Le entrate – con qualsiasi forma contrattuale, previste per il 2021 – sono pari a circa 4,6 milioni di unità, facendo segnare un pieno recupero dei livelli del 2019. In Sicilia nei primi tre mesi del 2022 sono previste 60mila assunzioni ma molte non andranno a buon fine perché mancano i candidati idonei. Ne hanno parlato il rettore di UniPa e il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Formazione professionale. CONTINUA LA LETTURA
Tra gennaio e marzo attese quasi 60mila assunzioni in Sicilia
In Sicilia, nel periodo tra gennaio e marzo del 2022 è previsto un netto aumento delle opportunità di lavoro, con delle entrate complessive previste di 57.850 unità e una variazione di 16.200 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel 28% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Si concentreranno per il 70% nel settore dei servizi e per il 68% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 27% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (26%).
Le figure professionali più richieste in Sicilia
Nello specifico le figure attualmente più richieste in Sicilia sono: operai specializzati e conduttori d’impianti (34%), dirigenti specialisti e tecnici (27%), professioni commerciali e dei servizi (22%), profili generici (10%) e impiegati (7%). Nel prossimo mese, inoltre, saranno richieste 10.590 unità di personale nel settore dei servizi alla persona, 9.490 nel settore delle costruzioni e 8.300 nel commercio. Per i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio saranno ricercate 6.850 figure professionali. Infine, 7.310 persone saranno necessarie per hotel, ristoranti e servizi turistici in genere.
Il rettore di UniPa: “Investire su offerte formative più attraenti”
Il grido di allarme delle imprese è arrivato da ogni parte d’Italia, attualmente è l’Emilia Romagna a riscontrare maggiori difficoltà, ma anche in Sicilia siamo sulla stessa barca. Quindi in che modo si stanno muovendo le istituzioni per contrastare questo fenomeno? «Oggi si deve proprio cambiare la logica dei mestieri tradizionali, l’Europa ci sta dicendo che bisogna avere delle conoscenze multidisciplinari e trasversali, quindi noi dobbiamo investire sull’offerta formativa più attraente, che mantenedo l’impostazione classica dell’Università possa anche individuare dei corsi di studio innovativi. Un esempio su tutti potrebbe essere quello della sostenibilità ambientale per cui bisogna essere un po’ ingegneri, ecologisti, economisti e giuristi, ciò significa che lo studente deve cominciare ad avere una formazione professionale multidisciplinare» ha precisato a Qds il rettore di UniPa, Massimo Midiri.
Come la Regione vuole contrastare il fenomeno
«L’assessorato all’Istruzione e alla Formazione della Regione Siciliana ha già cominciato ad invertire questa rotta, infatti, la formazione è sempre più legata al mondo delle imprese e abbiamo portato avanti importanti iniziative, come quella dell’avviso 33 che ha rivoluzionato il modo di fare formazione – ha dichiarato Patrizia Valenti, dirigente generale dell’assessorato alla formazione regionale – Finanziamo la turnazione alle imprese in base al loro fabbisogno e abbiamo così ottenuto dei risultati veramente importanti. Basti pensare che, in alcuni casi, ben il 93% dei ragazzi che hanno frequentato questi corsi all’interno delle imprese sono stati poi assunti dalle stesse. Inoltre, con l’aggiornamento del repertorio delle qualifiche vogliamo invitare il mondo imprenditoriale a segnalare quelli che sono i profili professionali che servono oggi, in cui il mondo produttivo è in pieno cambiamento, in modo tale da permetterci poi di finanziare dei corsi per la formazione di questi ragazzi, formazione che sarà sempre completata da un periodo di tirocinio in impresa in maniera tale da valorizzare quelle che sono le competenze acquisite nell’attività pratica che effettivamente dovranno svolgere».
Incontro all’ITET Girolamo Caruso di Alcamo
Tra le strategie che si portano avanti c’è anche la nascita di nuovi istituti specializzati in settori chiave, tra cui l’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “Girolamo Caruso”, che ha ospitato l’evento “Le istituzioni politiche ed educative incontrano il mondo delle imprese”. L’incontro, moderato dalla giornalista Pamela Giampino, ha voluto Cogliere e creare nuove opportunità di sinergia tra mondo dell’impresa, istituzioni e mondo della formazione. Presenti anche l’assessore regionale alle Attività Produttive, Girolamo Turano; Massimo Midiri, rettore dell’Università degli Studi di Palermo; Domenico Surdi, sindaco di Alcamo.
Sonia Sabatino