Agricoltura in sofferenza, in Sicilia, dove al caro carburante ed energia si è aggiunta la siccità. Ma la Regione scongiura gli aumenti.
Il settore agricolo è in grave crisi. il costo eccessivo delle materie prime, dei carburanti, dell’energia, dei fertilizzanti, dei mangimi e degli agrofarmaci, la siccità che ha colpito la Sicilia durante i mesi invernali accompagnata dal caldo torrido delle ultime settimane, stanno mettendo in ginocchio gli agricoltori compromettendo la tenuta economica e sociale delle imprese.
La protesta degli agricoltori
“Aumento dei canoni irrigui spropositato e irragionevole per una categoria che oggi è in grave crisi di liquidità e di mercato e i cui redditi sono sempre più bassi”. Cosi gli agricoltori che, sostenuti dalla Consulta agricola spontanea, nei giorni scorsi a Castelvetrano sono scesi in piazza con i loro trattori per protestare contro le bollette che arrivano alle stelle, e poi le problematiche derivanti dai continui disservizi del Consorzio di bonifica Agrigento 3. “La rete per la distribuzione irrigua è ridotta a un colabrodo con guasti e mancate erogazioni di acqua continui, operai e addetti ai lavori sempre in numero inferiore e inadeguato da un anno all’altro. In tutto questo, oltre al danno la beffa, si prospettano aumenti anche del 100% dei ruoli consortili”.
Nei giorni scorsi i sindaci di Ribera, Calamonaci, Lucca Sicula, Villafranca Sicula, Burgio, Cattolica Eraclea e Montallegro, hanno incontrato l’assessore regionale Scilla, il dirigente regionale Di Salvo, il commissario del consorzio di bonifica Agrigento3 Garofalo e il presidente del consorzio Arancia di Ribera Dop Pasciuta.
La Regione assicura: nessun aumento
“Non ci sarà alcun aumento delle tariffe dell’acqua, sia per il ruolo istituzionale che per quello irriguo”, ha dichiarato l’assessore Scilla precisando: “ad oggi gli agricoltori stanno pagando le stesse tariffe dello scorso anno. Il sostegno del governo Musumeci nei confronti dell’agricoltura è tangibile e concreto, tant’è che abbiamo già deliberato un’ulteriore erogazione di 60 milioni di euro con la rimodulazione di fondi Psc, destinati per 25 milioni agli agricoltori per far fronte proprio ai pagamenti dei canoni irrigui 2022, per 25 milioni ai produttori di latte ovino e bovino e 10 per milioni ai pescatori”.
La posizione di Confagricoltura
A seguire con attenzione la situazione al fine di consentire l’applicazione corretta delle tariffe per i consorziati è Confagricoltura. “Chiediamo che si ritorni ad una gestione non commissariale dei consorzi di Bonifica, chiediamo che i fondi del Pnrr vengono utilizzati per la manutenzione delle condutture idriche, ormai vecchie 20-30 anni, e poi puntare sulle dighe, ci sono 26 dighe in Sicilia non collaudate, e in inverno l’acqua viene riversata in mare”, dichiara Rosario Marchese Ragona presidente regionale di Confagricoltura. “Occorre incrementare la dotazione del bando Laghetti, messo in atto dal governo Musumeci, per creare riserve per i privati. Ecco la politica ha gli strumenti per risollevare la situazione, il nostro intento è quello di creare un fronte comune che ponga al centro dell’agenda politica del governo nazionale le soluzioni a salvaguardia dell’intero comparto agricolo siciliano”.
Irene Milisenda