Eliana Esposito è catanese, ha 49 anni ed è attrice e regista teatrale di professione. Con il simbolo dei “Siciliani Liberi” correrà per la poltrona di Presidente della Regione siciliana
L’appuntamento elettorale del 25 settembre si avvicina, il Quotidiano di Sicilia ha fatto con Eliana Esposito il punto della situazione sulle tante emergenze che attanagliano l’Isola.
La riforma della burocrazia regionale, nonostante i due interventi legislativi solo nell’ultima legislatura, resta una chimera: da dove ripartire per portare all’interno della macchina amministrativa regionale merito e responsabilità?
“Ci vogliono tre azioni coraggiose. La prima è quella dei concorsi, basati sul merito. Abbiamo ottimi laureati e tecnici di cui la Regione ha bisogno. La seconda è quella della formazione di eccellenza. Il vincitore di concorso, prima di essere mandato ‘in trincea’ deve essere formato e valutato nella formazione specifica durante un periodo di prova.
La terza è quella di separare la burocrazia dalla politica, istituendo un sistema legislativo che faccia in modo che i burocrati si attengano alle leggi e non ai voleri del politico di turno. Ma per dare autonomia abbiamo bisogno di una classe dirigente nel numero giusto, circa 20 dirigenti di ruolo di prima fascia e circa 200 di seconda fascia, assunti con concorso e responsabilizzati su obiettivi concreti.
Quelli di terza fascia servono a farci linciare da tutte le TV a telecamere riunite per il maggior numero di dirigenti sul personale. Una genialata del ‘democratico’ Capodicasa e del ‘democristiano’ Cuffaro. Per fortuna questa bolla sta andando tutta in pensione. Ci sono tra loro persone capacissime e meritevoli, e queste, prima di andare in pensione, se lo meritano, devono essere promosse di ruolo nelle prime due fasce di dirigenza. In uno slogan: concorsi, formazione di eccellenza e via la politica dalla burocrazia!”
Infrastrutture: Sicilia all’anno zero. A causa del gap infrastrutturale la nostra Isola ha pagato un prezzo altissimo in termini di mancato sviluppo. Ripartire dal Ponte?
“Sento parlare del ponte da quando ero piccola. Ancora non lo hanno fatto? Non è che si tratta di fumo negli occhi? No, eh. Ancora ci credete! Io credo più possibile che esista babbo Natale! Ma se proprio devo esprimere la mia opinione su questa eterna misdirection dico: che cosa ce ne facciamo di un ponte quando mancano le strade? Chi siamo noi per sventrare la nostra Terra e collegarla a un’altra? Lo avete chiesto alla Sicilia se vuole smettere di essere un’isola? Chi siamo noi per violentare la sua natura? Volete davvero essere collegati a uno Stato che ci ha sempre discriminati?
Volete davvero smettere di essere il cuore del Mediterraneo per essere la periferia dell’Italia? Sapete che perdendo l’insularità si perdono anche i vantaggi che ne derivano? Io credo che tutte le cose belle meritano la nostra attenzione e la nostra attesa.
La Sicilia è una terra bellissima. Alt! Ci si ferma davanti a tanta bellezza, si deve arrivare preparati, si prende fiato prima di arrivare e la si guarda avvicinarsi perché come tutte le cose belle, vuole il suo tempo. È sufficiente incrementare le corse per evitare le code ed è sufficiente offrire tariffe simboliche per i residenti e gratuite per i pendolari per risolvere il problema dei costi. La Sicilia ringrazia e noi salviamo la tradizione di scendere dall’auto e di contemplare la sua magnificenza mentre mangiamu sicilianu”.
Ambiente ed emergenza rifiuti: è favorevole ai termovalorizzatori?
“I termovalorizzatori oggi sono impianti obsoleti che non risolvono il problema dei rifiuti, lo trasformano in un problema per la salute e per l’ambiente producendo cenere altamente inquinante che bisogna poi smaltire in discariche speciali e in nanoparticelle che poi respiriamo. Bisogna adoperarsi per lasciare alle generazioni future un mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Bisogna puntare a potenziare e incentivare la differenziazione, il riciclo, il riutilizzo, l’uso di materiali compostabili e prestare attenzione alle nuove tecnologie. Leggevo per esempio degli impianti di ossicombustione, impianti senza ciminiere perché sono a circuito chiuso, in cui la combustione avviene in presenza di ossigeno e i cui materiali di scarto sono: acqua (che viene riutilizzata nel processo), anidride carbonica pura (utilizzabile e vendibile) e vetro (materiale inerte ottimo per l’edilizia). Vale la pena tenere d’occhio le novità che offre la tecnologia che corre molto più veloce di questi politici che forse sono sollecitati all’acquisto degli obsoleti inceneritori dalle case produttive che non sanno più che farsene. Vorrei chiedere a questi politici: che razza di mondo vogliono lasciare ai loro nipoti?”
Energia: come valorizzare l’enorme potenziale della Sicilia?
“In due modi. Primo, portando a tutti – famiglie, imprese e Comuni – l’energia solare attraverso un ruolo diretto della Regione. Che costituirà il suo Istituto per l’energia solare, dandosi anche una legge sull’innovazione energetica. Secondo, trasferendo il mercato elettrico per la Sicilia da Milano a Catania o a Palermo: in Sicilia come in Spagna il prezzo dell’elettricità dipenderebbe dal prezzo reale del gas, e non da quello artificiale frutto della speculazione finanziaria alla borsa olandese Ttf. Lo ha detto persino il capo dell’Enel l’altro giorno: i prezzi folli sono frutto della speculazione finanziaria sul gas”.
Patrizia Penna