Sicilia rovente e scuole non climatizzate, l'incubo di bimbi e genitori

Sicilia rovente e scuole non climatizzate, parte l’incubo di bambini e genitori

Antonino Lo Re

Sicilia rovente e scuole non climatizzate, parte l’incubo di bambini e genitori

Mauro Seminara  |
mercoledì 11 Settembre 2024

Se farà ancora troppo caldo non manderanno i bambini a scuola, è la sintesi di quanto raccolto dal QdS

Il ritorno a scuola, in Sicilia, ha un calendario in linea con il resto del territorio nazionale e nessuna prerogativa è stata esercitata dal governo regionale per bambini e ragazzi siciliani. Dopo mesi di record accertati dai maggiori centri di ricerca mondiali sul clima, che hanno visto mese su mese il record globale di “mese più caldo di sempre” e siccità con rischio desertificazione nello specifico per la Sicilia, i bambini siciliani dovranno tornare tra i banchi con una temperatura media in orario scolastico ancora al di sopra dei trenta gradi.

Scuola, le preoccupazioni dei genitori

In alcuni casi con aule esposte direttamente al sole, in generale non climatizzate né idonee al clima torrido siciliano di settembre. I genitori, ascoltati a campione dal nostro quotidiano, si pronunciano con riserva sulla frequentazione già dalla settimana prossima, quella dopo la cosiddetta “accoglienza” per il nuovo anno. Se farà ancora troppo caldo non manderanno i bambini a scuola, è la sintesi di quanto raccolto. In tal caso, si tratterà di uno slittamento fai-da-te del ritorno a scuola, ma con assenza degli alunni.

Le stesse perplessità e rimostranze pare siano state raccolte dall’onorevole Carlo Gilistro, del Movimento 5 stelle, che ieri a sala d’Ercole ha esposto il problema all’Assemblea Regionale Siciliana. Gilistro ha peraltro citato come fonte di alcuni dati proprio l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale Girolamo Turano. “In una recente intervista – ha affermato Carlo Gilistro – l’assessore Turano ha fornito un dato sconcertante, confermato dal Ministero: solo il 6% delle scuole siciliane è dotata di climatizzazione o impianti di ventilazione”.

Scuola, la proposta di Gilistro

In Sicilia le scuole hanno riaperto le porte agli alunni già il 9 settembre con una calendario di inserimento al nuovo anno scolastico scaglionato nel corso della seconda settimana di settembre. “Così si mette la salute dei nostri ragazzi a rischio: colpi di calore, distrazione e malesseri generali con questo caldo sono dietro l’angolo, e questo lo dico da medico, non da deputato”, ha affermato ieri all’Ars l’onorevole Gilistro.

Citando il programma di monitoraggio Copernicus della Commissione Europea e dell’Agenzia Spaziale Europea ed il World Weather Attribution, Gilistro ha quindi lanciato la proposta di slittamento in avanti dell’apertura scuole il prossimo anno e del sostegno all’attività progettuale degli istituti perché possano dotarsi di sistemi di climatizzazione. “Abbiamo adottato misure per salvaguardare gli operai che lavorano esposti alle ondate di calore, non possiamo dimenticarci degli studenti”, ha affermato il pentastellato chiosando infine con un richiamo alle norme: “Anche il Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro insieme alla legge 24 del gennaio 1996 dispone che vi siano temperature umane e tollerabili negli ambienti confinati di tipo moderato come sono scuole e aule”.

Le criticità per i lavoratori

Il disagio cui eventualmente verrebbero costretti i bambini nelle aule calde delle scuole siciliane però porta con se anche un disagio per i genitori che, in molti casi, sono anche lavoratori. Tenere la salute dei bambini al sicuro comporterà maggiori difficoltà per i genitori che dovranno gestire i figli anche in orario scolastico, avvalendosi dove possibile di aiuto famigliare o previo pagamento per l’intero periodo di sospensione arbitraria della frequentazione scolastica dei propri figli. Circa il cambiamento climatico in atto, e sull’aumento delle temperature in Sicilia, l’onorevole Gilistro aveva affermato ieri in una climatizzata sala d’Ercole alla prima seduta dopo la sosta estiva: “Prendiamo atto dello stato delle cose e smettiamola di giocare con il calendario”.

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