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Affitti estivi, impennata dei prezzi in Sicilia: ecco dove si spende di più

Affitti estivi, impennata dei prezzi in Sicilia: ecco dove si spende di più
Mondello-Palermo

Mondello in testa nella speciale classifica degli incrementi, seguita a stretto giro da Taormina, Giardini Naxos, Scopello e Favignana

Una netta impennata dei prezzi in Sicilia per quanto riguarda i costi di affitto e vendita delle case al mare, con Mondello in testa nella speciale classifica degli incrementi, seguita a stretto giro da Taormina. E’ questo lo scenario riportato dai dati diffusi da Scenari Immobiliari che, nella sua indagine, tocca con mano la situazione di molte delle zone di villeggiatura estiva in Sicilia.

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Il dato, che riguarda il periodo attuale di agosto 2025, vede Mondello (Palermo) con quasi 4.000 euro per settimana in vetta alla classifica degli aumenti dei prezzi su affitti e vendite di case al mare, seguita con forza da località molto note nell’Isola. Da Taormina (dove per una settimana di affitto si possono toccare anche i 3.600 euro) a Cefalù e Giardini Naxos (2.700 euro alla settimana di media per un soggiorno in trilocale), quindi San Vito Lo Capo, Scopello e Favignana. Tutte queste zone, altamente popolate nel periodo estivo, hanno subito un costante aumento dei prezzi in termini di affitti stagionali, raggiungendo vette importanti per l’Isola, ma sostenute dall’enorme richiesta.

Affitti estivi in Sicilia, a Mondello la più alta crescita dei prezzi

Come accennato, il dato più in crescita è quello che riguarda gli affitti stagionali sulle case al mare di Mondello, famosa località balneare della provincia di Palermo. Ad agosto 2025 infatti, qui si registra un +9,8% nel prezzo al metro quadro rispetto allo stesso periodo del 2024. In questa crescita dei prezzi, a Mondello così come negli altri posti più gettonati in Sicilia (nella media tra il 5% e il 6% rispetto allo stesso periodo del 2024), un ruolo importante è quello che si è ritagliato il turismo straniero: un buon 30% delle richieste proviene proprio dall’estero (riporta Mercato Immobiliare) anche se naturalmente non manca il supporto dei turisti locali e nazionali.

La crescita e l’andamento della domanda sulle seconde case nell’Isola

In questo contesto, si inserisce anche l’ulteriore (e interessante) dato che riguarda la crescita del mercato immobiliare in Sicilia. Secondo quanto riportato dagli esperti infatti, è in costante risalita la richiesta di seconde case, preferibilmente in zone marittime, proprio con l’obiettivo di investire su una nuova locazione per poi affittare durante le vacanze estive. Resta naturalmente importante anche la fetta di popolazione che decide di comprare una seconda casa estiva per una residenza temporanea.

Caro Hotel in Italia, una crescita dai due volti

Dall’Italia, un dato certamente interessante in termini di caro vacanze è quello che riguarda anche la crescita dei prezzi in Hotel dove, negli ultimi 4 anni, si è arrivati a un +38,6%. In questo senso, Venezia al al top con rincari a livello nazionale del +64,7%. Si registrano invece crescite importanti anche a Lucca (+20,2%), Caserta (+13,7%) e Rimini (+10,9%)

Rispetto a luglio 2024, rileva lo studio, a fronte di un’inflazione generale dell’1,7%, alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, sono saliti in media nazionale in modo più contenuto, +1,3%. Insomma, un dato positivo, se non fosse che in alcune città gli aumenti siano stati decisamente maggiori.

Il punto di vista di Massimiliano Dona sugli aumenti estivi

A spiegare nel dettaglio questo fenomeno, ci pensa Massimiliano Dona, massimo riferimento dell’Unione Nazionale Consumatori. “Non sappiamo se quest’anno gli albergatori delle città più visitate d’Italia, da Venezia a Firenze, sono stati virtuosi, se i rincari contenuti dipendono invece da un calo dell’afflusso turistico rispetto alla scorsa estate o se, avendo già portato al massimo i prezzi negli ultimi anni non potevano permettersi di incrementarli ulteriormente, pena la perdita di clienti. In ogni caso emerge che dal 2021 ad oggi i servizi alberghieri hanno subito rialzi ben superiori all’inflazione del Paese”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Insomma, agli aumenti degli stabilimenti balneari, saliti a luglio del 7,3% su giugno 2025, del 5,4% su luglio 2024, del 19,9% sull’estate del 2023 e del 22% sul 2021, si aggiungono quelli delle altre voci legate al turismo, che, messi tutti insieme, visti gli stipendi da anni al palo, costringono gli italiani ad accorciare sempre più le ferie per poter far quadrare i conti o a non partire affatto per le vacanze”, conclude.