“Una questione molto importante di cui mi sto occupando, riguarda la classificazione sismica dei comuni siciliani, una classificazione fatta dalla Regione Siciliana nel lontano 2002/2003 da cui deriva un grave problema che richiede un intervento immediato da parte della stessa Regione. Nel dettaglio, i comuni sono classificati in quattro zone, in base al rischio sismico. A causa del mancato aggiornamento da parte della Regione Siciliana, nella nostra Isola vi sono alcuni comuni, ricadenti essenzialmente in provincia di Caltanissetta e Agrigento, classificati dalla Regione in zona 4, quindi a basso rischio sismico, che tuttavia, in base ai criteri nazionali, dovrebbero essere riclassificati in zona 3.
Qualora fossero ricollegati alla zona 3, questi comuni potrebbero accedere a tanti finanziamenti, tra questi il Sisma Bonus, che consentirebbero di rimodernare i centri storici, mettere in sicurezza gli edifici, dare un’ulteriore spinta all’economia, valorizzare e proteggere il patrimonio immobiliare di tanti cittadini. Va precisato, infatti, che le agevolazioni previste anche dal Sisma Bonus non si applicano agli edifici ricadenti in Zona 4 e quindi attualmente ci si trova di fronte ad una discriminazione territoriale”. Così il deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle Dedalo Pignatone.
“Questa situazione – spiega Pignatone – mi è stata sottoposta per prima dall’Ordine degli Ingegneri di Caltanissetta con il quale ho avuto un interessante confronto. Della questione si stanno occupando anche l’Ordine degli Architetti della Provincia di Caltanissetta e l’Ordine Regionale dei Geologi. Adesso, sto predisponendo una nota al fine di sollecitare i comuni che rientrano in questa situazione, e allo stesso tempo, sto inviando una nota alla Regione affinché provveda alla nuova determinazione”.
“A causa di questa lentezza dimostrata dalla Regione, – conclude il parlamentare – si stanno perdendo importanti opportunità di crescita, di riqualificazione per i centri urbani e per i centri storici, di valorizzazione del patrimonio immobiliare e soprattutto, aspetto grave, di messa in sicurezza dei manufatti che richiedono interventi e quindi, di pericolosità per i cittadini. Bisogna consentire urgentemente che gli abitanti di questi comuni possano usufruire delle importanti agevolazioni al fine di proteggere le proprie abitazioni”.
I comuni interessati, che devono essere trasferiti immediatamente dalla “zona 4” alla “zona 3” sono: Campobello di Campofranco, Marianopoli, Montedoro, San Cataldo, Sommatino, Vallelunga Pratameno, Caltanissetta, Milena, Delia, Mussomeli, Serradifalco, Sutera, Camastra, Canicattì, Licata, Villalba, Comitini, Castrofilippo, Favara, Lampedusa, Naro, Racalmuto, Acquaviva Platani, Grotte, Palma di Montechiaro, Ravanusa, Bompensiere.