L'Assemblea regionale siciliana si farà carico della crisi dei Comuni siciliani, così come avevano chiesto coloro che hanno presentato la mozione.
L’Ars ha approvato, col parere favorevole del governo, la mozione, sottoscritta da tutti i gruppi, che impegna la Regione ad affrontare con lo Stato la crisi finanziaria in cui versano i Comuni in Sicilia.
Il 25% dei comuni siciliani è in dissesto e pre-dissesto, “è necessario introdurre nell’ordinamento norme capaci di modificare, almeno per talune aree del Paese, l’attuale quadro normativo in materia di accertamento e riscossione dei tributi locali, oltre alle norme sull’utilizzo dell’avanzo di amministrazione vincolato e sull’obbligo di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità”.
Inoltre, “è auspicabile che i Comuni possano prevedere la riscossione unificata di tutti i tributi, attraverso un’ unica bolletta” ed “è necessario l’avvio di un confronto strutturato e duraturo tra Stato, Regione siciliana ed enti locali per affrontare le numerose criticità”. E’ quanto hanno sostenuto i deputati che hanno firmato una mozione poi approvata all’Ars, con la quale si impegna il presidente della Regione, Nello Musumeci, “ad adoperarsi in tutte le sedi competenti a sostegno della soluzione indicata” e “a promuovere ogni utile iniziativa affinché possano essere varate le necessarie modifiche normative”.
“Negli ultimi 10 anni si è assistito ad una drastica riduzione dei trasferimenti nazionali e regionali agli enti locali – si legge nella mozione – In particolare, ad eccezione del 2020, si è passati dagli 11,1 miliardi di risorse nazionali del 2008 a pressoché zero e da quasi i miliardo di risorse regionali, per i soli Comuni, ai 330 milioni di euro del 2021”. Nel suo intervento, il deputato Antonello Cracolici (Pd), ha ricordato che “il Consiglio regionale dell’Anci Sicilia, nelle sedute del 25 e 28 maggio, ha invitato i Comuni ad adottare una delibera di giunta municipale per evidenziare gli elementi che rendono impossibile la predisposizione di tale strumento finanziario o che la rendano possibile solo a costo di forti penalizzazioni sul piano della spesa sociale e nell’offerta dei servizi essenziali per i cittadini, valutando anche di sospendere l’iter di approvazione del bilancio di previsione 2021/2023”.