Home » Il turismo siciliano trionfa, ma Confimprese avverte: “Ecco cosa serve per una crescita sostenibile”

Il turismo siciliano trionfa, ma Confimprese avverte: “Ecco cosa serve per una crescita sostenibile”

Il turismo siciliano trionfa, ma Confimprese avverte: “Ecco cosa serve per una crescita sostenibile”
Bagagli – turismo – vacanze – viaggi – viaggiatore – Imagoeconomica, compressa

I dati sugli arrivi e sulle opportunità del turismo siciliano fanno ben sperare, ma c’è ancora molta strada da fare.

La Sicilia continua a farsi onore sul fronte del turismo: lo conferma Confimprese Sicilia, che – comparando i dati di ENIT e degli Osservatori regionali sul turismo – registra una crescita turistica importante, con un +2,4% di arrivi dall’estero e affitti brevi al 35% delle presenze.

L’estate 2025, quindi, si conferma come una “stagione di consolidamento per la Sicilia“, che – nonostante l’annosa questione della destagionalizzazione che ostacola il decollo del turismo siciliano – rimane ai primi posti a livello nazionale tra le mete estive più ambite.

Sicilia, gli arrivi in aumento e la crescita del turismo: i dati

“Nonostante le sconfortanti notizie in materia di sicurezza – dichiara Giovanni Felice, coordinatore regionale di Confimprese Sicilia – le rilevazioni di ENIT e degli Osservatori regionali indicano un’estate 2025 di consolidamento per la Sicilia. I dati stimano circa 2,9 milioni di turisti in arrivo e 11,6 milioni di presenze, con una quota di 35-40% generata da visitatori stranieri, confermando una crescita del 2,4% sul 2024″.

Ancora una volta, a trainare il turismo in Sicilia sono soprattutto i turisti stranieri. I mercati esteri più attivi su questo fronte risultano quelli di Francia (25%), Germania (20%), Regno Unito (15%) e Stati Uniti (10%). In crescita – con una percentuale di presenze oscillante tra il 5 e l’8% – anche mercati del Sud America (come il Brasile), dei Paesi arabi e dell’Australia.

Le spese e le opportunità

Secondo i dati su arrivi e presenze turistiche in Sicilia diffusi da Confimprese Sicilia, nelle località balneari (come Cefalù e Taormina) la spesa media per i turisti è di 100-120 euro al giorno per soggiorni complessivi di 5-7 notti; più brevi, invece, i soggiorni nelle città d’arte siciliane – compreso il capoluogo regionale Palermo – con una spesa media di 90-100 euro al giorno per 3-4 giorni. Spesa più bassa – in genere inferiore ai 90 euro giornalieri – per borghi e aree interne, che sono da tempo al centro di numerose iniziative di potenziamento e riscoperta.

Il turismo in Sicilia cresce e cambia anche. Si registra infatti un notevole aumento degli affitti brevi, al 35%, così come si registra un incremento del turismo di lusso da parte di turisti provenienti principalmente da Stati Uniti e Paesi del Golfo.

I dati di Confimprese Sicilia soddisfano il Governo regionale, che pure sul fronte turistico sta affrontando un periodo difficile. “I dati diffusi da Confimprese Sicilia e Federalberghi confermano il momento positivo del turismo nella nostra Isola”, commenta il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Il governatore aggiunge: “La Sicilia è tra le mete più scelte dagli italiani. È un segnale forte, che premia la bellezza del nostro territorio, ma anche l’impegno del mio Governo per rendere l’offerta turistica sempre più moderna, accogliente e competitiva”.

Schifani: “Impegno del Governo per il turismo”

Schifani – mettendo da parte le questioni giudiziarie che proprio sul turismo hanno gettato un’ombra nelle scorse settimane – si concentra sulle iniziative a favore della promozione turistica, come il bando da 135 milioni di euro per potenziare la qualità dell’offerta e delle strutture ricettive. “Un intervento concreto per alzare gli standard, attrarre turisti da nuovi mercati internazionali e garantire una crescita stabile e sostenibile. La Sicilia ha tutte le potenzialità per rafforzare il proprio ruolo nel turismo globale. Continueremo a lavorare con visione, puntando su qualità, innovazione e promozione mirata”, commenta il presidente della Regione.

Situazione geopolitica instabile, un ostacolo?

I dati sugli arrivi in Sicilia e sull’impegno per potenziare il turismo, tra le principali fonti dell’economia isolana, sono positivi. Non è però tutto rosa e fiori. Lo sottolinea Confimprese Sicilia, che nella nota diffusa nelle scorse ore commenta: “Grazie all’offerta turistica che la Sicilia offre e che spazia dalle esperienze enogastronomiche, alla cultura, al mare e ai e borghi in forte crescita, la Sicilia attrae sempre più turisti di fascia alta. Ma non sono tutte rose e fiori. Rincari energetici, mancanza di personale stagionale, e abusi nel settore affitti brevi rischiano di mettere in discussione una crescita sostenibile”.

C’è poi la questione sicurezza, con le varie crisi geopolitiche in atto che inevitabilmente hanno un effetto sui viaggi e sulle scelte dei turisti. In questo contesto estremamente mutabile, è importante che si mettano gli interessi dell’Isola e l’impegno istituzionale al primo posto per ottenere il massimo dal turismo siciliano. Giovanni Felice conclude proprio con un appello: “L’estate 2025 in Sicilia conferma la forza attrattiva della regione, con buone prospettive per i mercati esteri e una presenza significativa di affitti brevi. Per sostenere questa crescita è fondamentale puntare sulla qualità dell’accoglienza, innovazione, sostenibilità e su una regolamentazione equilibrata degli affitti brevi, oltre che su una politica di marketing mirata a fare crescere la presenza di turisti da paesi del mondo ancora assenti nel nostro mercato”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI