Dopo il naufragio della riforma sui consorzi di bonifica all’Assemblea Regionale Siciliana, si sono riaccesi i riflettori sugli equilibri del centrodestra e sull’efficacia del governo regionale. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Lombardo, deputato del Movimento per l’Autonomia. Dalla gestione dell’acqua alla sanità, fino al futuro della coalizione, ecco cosa ha detto al QdS.it.
“Due terzi della Sicilia senz’acqua: reti idriche colabrodo”
“La verità è che nemmeno la riforma bocciata avrebbe potuto risolvere le attuali criticità. Le reti idriche siciliane sono un colabrodo – denuncia Lombardo, spiegando che la crisi è sotto gli occhi di tutti -. In piena stagione irrigua, l’acqua non arriva nelle campagne. E non si può dire che quest’anno le piogge siano mancate. C’è un’emergenza gravissima che riguarda due terzi dell’isola”.
Secondo il deputato autonomista, il problema è a monte. “Serve un modello semplice – spiega -, fondato su bacini idrografici coerenti, senza sovrastrutture inutili, che permetta ai consorziati di autodeterminarsi democraticamente. Non serve un carrozzone amministrativo, ma efficienza“.
Infrastrutture idriche: interconnessione tra dighe e dissalatori
Lombardo segnala però una novità positiva nella manovra di bilancio all’esame dell’Ars. “Grazie all’assessore Colianni – rileva Giuseppe Lombardo -, è previsto un importante intervento sull’interconnessione tra le dighe. È una misura strutturale innovativa che può evitare la dispersione di una risorsa essenziale come l’acqua”. Previsto anche un finanziamento per la gestione dei dissalatori, già attivi in alcune aree, “in particolare ad Agrigento e Caltanissetta, dove la carenza idrica è più grave”.
Gli equilibri nel centrodestra siciliano
Il voto contrario sui consorzi ha fatto scricchiolare i rapporti tra i partiti della maggioranza. Lombardo però non chiude le porte: “Se le riforme sono buone, noi ci siamo. Ma se sono congegnate per favorire interessi elettorali o di bottega, si rivivranno episodi come quello appena accaduto. Serve serietà”.
Sull’assetto della coalizione, Lombardo è chiaro. “Alle regionali abbiamo preso più voti della Lega e quasi quanti la DC – spiega al QdS.it -, ma a causa delle regole elettorali abbiamo un deputato in meno. Gli accordi erano tarati sui voti, non sui seggi. Tragga lei le conclusioni” ci dice.
Quanto al futuro, si dice “ottimista” su un rinnovato dialogo con gli alleati, ma pone condizioni precise. “Serve pari dignità politica. E attenzione vera ad alcuni settori strategici: la sanità, per esempio, oggi non soddisfa. La rete ospedaliera proposta non è all’altezza – ammette Lombardo -. Va garantita una sanità equa, potenziando i presidi di periferia e tagliando sprechi e doppioni. I posti letto vanno assegnati secondo la domanda di salute reale, non secondo i desideri dei deputati”.
“La Sicilia è cresciuta: ora strade, agricoltura e più medici”
Giuseppe Lombardo rivendica un traguardo storico: “L’attuazione delle norme statutarie che consentono alla Regione di legiferare autonomamente anche sulle aliquote fiscali”.
“Un passo concreto verso l’autonomia vera, per aiutare famiglie e imprese – ha commentato il parlamentare isolano -. Ma le priorità non mancano: strade, infrastrutture, sanità. E soprattutto agricoltura: serve un piano d’investimenti serio, che non si limiti ai fondi Ue o alle emergenze. Gli agricoltori devono poter competere davvero. E sulla sanità, va completata la rete territoriale, che è ancora carente rispetto agli standard del DM77 del 2022. Servono più medici e una riorganizzazione razionale, non clientelare”.

