L’estate 2025 si sta rivelando una delle più drammatiche per la Sicilia sul fronte incendi. Temperature da record, venti caldi e vegetazione secca hanno creato un mix esplosivo che ha messo a durissima prova il sistema di emergenza regionale. A lanciare un appello forte e chiaro è Agatino Carrolo, comandante regionale dei Vigili del Fuoco della Sicilia: solo nell’ultima settimana sono stati oltre 3.000 gli interventi effettuati, con centinaia di uomini impegnati senza sosta. Una battaglia quotidiana contro le fiamme che non accenna a fermarsi.
Di seguito, un’analisi approfondita dell’attuale situazione, tra numeri impressionanti, emergenza climatica e prevenzione mancata.
Un’emergenza senza precedenti: oltre 3.000 interventi in 7 giorni
Dal 21 al 28 luglio 2025, i Vigili del Fuoco hanno affrontato ben 3.016 interventi in tutta la Sicilia. Le province più colpite sono Catania con 701 interventi, Palermo con 630 e Trapani con 499. Sono numeri allarmanti che testimoniano la vastità dell’emergenza e il ritmo estenuante a cui sono costretti a lavorare i soccorritori.
“Abbiamo 3.400 vigili del fuoco nei nove comandi provinciali”, ha spiegato Carrolo. “In presenza di un ‘bollettino rosso’ raddoppiamo i turni, come accade spesso a Palermo, dove possiamo arrivare a 150 uomini al giorno”.
Una lotta continua: 18.723 Interventi in due mesi
Il bilancio complessivo dei mesi di giugno e luglio è ancora più drammatico: 18.723 interventi, oltre 22.500 equipaggi mobilitati, 8.694 uomini coinvolti e quasi 40 mila mezzi in azione. In fumo sono andati circa 21.000 ettari tra boschi, campi e sterpaglie. Un’emergenza che ha richiesto 19.233 ore di lavoro intenso da parte dei vigili del fuoco.
La sinergia con Forestale e Protezione Civile ha permesso una risposta imponente, ma l’estensione e la frequenza degli incendi rendono evidente la necessità di un’azione preventiva più incisiva.
Caldo estremo e prevenzione assente
Il comandante Carrolo ha sottolineato come il cambiamento climatico stia aggravando la situazione: “A Catenanuova, in provincia di Enna, abbiamo toccato i 48 gradi. Condizioni meteo così estreme sono terreno fertile per lo sviluppo di incendi”.
Ma non si tratta solo di condizioni naturali. “Già da maggio – afferma Carrolo – abbiamo scritto agli enti locali raccomandando lo sfalcio della vegetazione per prevenire la propagazione del fuoco”. Un appello spesso rimasto inascoltato. L’assenza di interventi di manutenzione nelle aree verdi ha contribuito alla diffusione incontrollata delle fiamme.
Un appello alla responsabilità e alla prevenzione
L’emergenza incendi in Sicilia non è solo una questione estiva: è un problema strutturale, che richiede risposte coordinate e lungimiranti. I numeri parlano chiaro: senza una seria politica di prevenzione, la macchina dei soccorsi – per quanto efficiente – non può reggere da sola.
L’appello del comandante Carrolo è chiaro: “La prevenzione non è un’opzione. È una necessità vitale, e tutti – istituzioni, cittadini e amministrazioni – devono fare la propria parte”.
(foto di repertorio)

