In Sicilia i giovani pensano al matrimonio, ma non religioso: il report

Matrimoni, i giovani siciliani ci credono ancora. Ma l’età media cresce e si “snobbano” i riti religiosi: il report

Matrimoni, i giovani siciliani ci credono ancora. Ma l’età media cresce e si “snobbano” i riti religiosi: il report

Marika Contarino  |
martedì 05 Novembre 2024

Davanti all'Isola solo la Campania che vede un indice di 3,9 nozze per mille abitanti

Nonostante il quadro italiano non sia dello stesso avviso, i giovani siciliani sembrano credere ancora nel matrimonio e in ciò che ne deriva. Se, infatti, da un punto di vista nazionale si è registrato un calo nel numero di matrimoni celebrati, in Sicilia la situazione sembra essere una delle migliori, soprattutto tra i giovani. La nostra Isola si piazza al secondo posto della classifica nazionale, con un maggior numero di unioni civili rispetto a quelle religiose.

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Quanto detto emerge dal report nazionale Generationship 2024, a cura di Kkienn Connecting People and Companies per il Gruppo Unipol, su giovani dai 16 ai 15 anni. Mentre i dati strettamente connessi alla Sicilia derivano dallo studio dei dati Istat riferiti al 2022.

Matrimonio: la situazione dei giovani in Sicilia

Guardando all’argomento matrimonio da un punto di vista nazionale, secondo i dati Istat è possibile notare come l’Italia sia tra i paesi dell’Ue con quozienti di nuzialità più bassi. Alla base della classifica troviamo Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, dove l’indice si aggira intorno ai 2,7 matrimoni per mille abitanti. In cima la Campania, che vede un indice di 3,9 matrimoni per mille abitanti.

Al secondo posto della classifica nazionale ecco la Sicilia, con 3,8 matrimoni celebrati ogni mille abitanti. Se, infatti, da un lato sembra cresce il numero di unioni in Sicilia, dall’altro i giovani siciliani non sembrano essere molto propensi al matrimonio religioso. Le unioni civili sono in netto aumento, con una crescita di circa il 30% rispetto al 2019 dove l’indice si aggirava intorno al 22%.

I dati, resi noti dall’Istat, sono sicuramente influenzati dalla ripresa post pandemica. Il Covid, come ben sappiamo, ha sconvolto equilibri e sicurezze e cambiato la percezione di ogni cosa. Molte coppie si sono ritrovate a dover rimandare le nozze, per cui i dati del 2022 risultano assolutamente positivi. L’indice riguardante i matrimoni, nel 2020, era sceso a 1,6 per mille abitanti. Rispetto al 2021, si è registrata una crescita del +4,8%, mentre rispetto al periodo pre-covid (2019) c’è un aumento del 2,7%.

La questione anagrafica

Un dato da non sottovalutare, riportato da Istat, riguarda l’età dei giovani siciliani che si avvicinano al matrimonio. L’età dei futuri sposi, infatti, cresce sempre di più, per diversi motivi. Primo tra tutti, il cambiamento culturale. La mentalità dei giovani è mutata: quasi nessuno è disposto a metter su famiglia senza le condizioni economiche adeguate. E per arrivare a tale obiettivo, il percorso è ormai lungo. I tempi per la formazione si sono allungati e, di conseguenza, si ritarda e rallenta l’ingresso nel mondo del lavoro. Il 61,2% dei giovani siciliani va via dalla propria famiglia di origine in vista di un matrimonio non prima dei 35 anni di età.

Giovani, le prospettive e il matrimonio: situazione in Italia

La tendenza a non voler formare una famiglia si è rafforzata negli ultimi anni e si è diffusa sempre di più tra le nuove generazioni. Nel 2024, i giovani hanno dichiarato di essere ugualmente o più interessate rispetto al passato a fare carriera (84%) e al benessere economico (84%), mentre sposarsi o convivere e avere dei figli è considerato poco o per nulla importante per oltre il 50% della Gen Z e Millennials. È quanto emerge dalla ricerca GenerationShip 2024, citata pocanzi.

Il report analizza le principali trasformazioni che hanno coinvolto i giovani italiani nel corso del 2024. Le loro priorità, infatti, sembrano sono sempre più orientate verso la realizzazione economica e professionale, ma in maniera strettamente personale.

La formazione di una famiglia

Questi obiettivi, infatti, rimangono rilevanti ma non sono più visti come tappe obbligatorie: la famiglia viene formata solo se le condizioni economiche possono permetterlo. In questo contesto è fondamentale la scelta di non avere figli. La conditio sine qua non dei giovani è quella di poter essere in grado di crescere dei figli in maniera adeguata, sotto ogni punto di vista. Se non si possiedono le capacità innanzitutto economiche, ma anche psicologiche e fisiche, non è possibile fornire a queste nuove vite gli strumenti adatti. Se questo argomento, infatti, era prima considerato un tabù, soprattutto tra le donne, adesso il cambiamento si avverte forte e chiaro. Rispetto all’anno scorso è in aumento del 42% la percentuale di ragazze tra i 16 e i 35 anni, che hanno tra gli obiettivi più importanti quello di conseguire un titolo di studio e non quello di avere un bambino. Le giovani donne hanno adesso come priorità innanzitutto la stabilità lavorativa (+40%) e la carriera (+39%).

Il cambiamento delle relazioni

Rispetto agli anni scorsi, i giovani tra i 16 e i 35 anni vivono adesso in una società società sessualmente libera: si hanno più relazioni occasionali (circa il 72%, + 7% rispetto al 2023) e si parla più apertamente di sessualità (69%). Inoltre, con la crescita di Internet i rapporti sentimentali, ma anche sessuali, nati sui social sono in aumento per tutte le generazioni, tranne per la Gen Z, dove il dato è in calo: 34% nel 2023 contro 31% nel 2024. Ciò ha fatto diminuire l’uso delle app di incontri tra i giovani, che oggi è pari al 30%.

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