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mercoledì 06 Ottobre 2021

Secondo la nota di aggiornamento al Defr in Sicilia avremmo tutti gli occhi a mandorla e siamo la nuova tigre asiatica del mondo globale

Secondo la nota di aggiornamento al Defr (il documento di economia e finanza del governo regionale) per il periodo 2021-2024 il Pil dell’isola crescerà di 21 miliardi, passando da 79 a 100 miliardi. Cifra tonda. Praticamente con un balzo nel periodo del 26,7% contro una media nazionale del 14%.

In sostanza Armao che ha firmato la nota ci dice che abbiamo
tutti gli occhi a mandorla e siamo la nuova tigre asiatica del mondo globale. La
Corea si può nascondere ed il Giappone può consolarsi con i manga.

L’ultimo Samurai del sol Levante siciliano forse ha deciso
di fare seppuku finanziario, se le sue fantastiche previsioni non garantiranno
la rielezione all’imperatore Nello Hito.

Gli economisti siciliani si dicono attoniti davanti a questi
numeri.

Alcuni azzardano che si siano confusi numeri interi con
decimali, oppure che la previsione di crescita dei prodotti petroliferi, su cui
guadagna lo Stato con le accise ricordiamo, vada sulla luna a causa di una
terza guerra del golfo che è conosciuta solo alla nostra intelligence
siciliana.

Cosa dovrebbe trainare questa crescita esplosiva?

Certamente non l’agricoltura lasciata al palo dal PNRR a causa
di una superficiale, a detta del governo nazionale, pianificazione.

I dati dell’edilizia, certamente, a causa di investimenti
decisi altrove, un po’ cresceranno, ma considerando il mood abituale delle
lungaggini costruttive isolane, certo non a ritmo cinese.

Le Zes ancora non sono partite, ma pensare che solo per
queste la Fiat e magari pure Google lascino gli Stati Uniti per trasferirsi in
Sicilia ce ne corre.

Il milione di non vaccinati in Sicilia certo non fa
immaginare una esplosiva crescita di attività e consumi, ancora frenati dal
modus pandemico in cui la nostra Regione esce più lentamente rispetto alle
altre.

Perfino i dati sul Pil mafioso sono in calo, al netto della
paventata cattura di Matteo Messina Denaro un giorno sì e l’altro pure.

L’unica possibilità è che l’assessore all’economia abbia
incassato un gratta e vinci multimiliardario dal Tabaccaio di Napoli.

Non so perché ma questa nota di aggiornamento sa tanto di Totò e la Fontana di Trevi.

Gatto Silvestro

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