Il bilancio dei roghi che hanno colpito la Sicilia negli ultimi giorni, favoriti dal vento caldo, è davvero disastroso: si stima che siano andati in fumo circa quattrocento ettari di verde.
Il Corpo Forestale della Regione Siciliana ha fatto fronte a quest’emergenza schierando 585 uomini, cento mezzi terrestri, 25 mezzi aerei, tra elicotteri e Canadair.
Ma gli incendi hanno anche messo in pericolo la vita di molti siciliani: quasi cento sono stati gli sfollati in tutta l’Isola, e i Vigili del fuoco sono stati costretti a lavorare per ore per riuscire ad avere la meglio sui roghi, ancora una volta, appiccati dall’uomo.
L’ennesimo racconto della Sicilia che brucia arriva dal Palermitano e dalla provincia di Trapani, ma anche da Petralia Soprana e dall’Isola di Lipari, la maggiore delle Eolie.
I danni del fuoco nel Palermitano
Il fuoco ha divorato boschi e macchia mediterranea a Monreale, Falsomiele, alle pendici delle colline nel quartiere Villagrazia.
E ancora ad Altofonte, Cerda, Trappeto e Termini Imerese e Scopello.
La luce sinistra dei roghi ha illuminato la notte: da Palermo era ben visibile il fronte del fuoco che ha costretto a sgomberare decine di villette sopra Monreale, sul monte Caputo.
I Canadair hanno effettuato continui lanci (sono stati in tutto 264) per spegnere gli ultimi focolai, mentre in città le fiamme sono arrivate a ridosso delle abitazioni.
“Gli incendi a Monreale e San Martino delle Scale sono certamente dolosi. Sono stati trovati quattro punti di fuoco distanti tra loro. Alla luce di quanto stiamo accertando, pare ci sia stata una regia unica”, ha denunciato ieri Filippo Principato, dirigente generale del Corpo forestale della Regione.
Musumeci, “Caro piromane, vai all’inferno”
“Caro piromane, ti piace il fuoco? Vai all’inferno!”, ha scritto su Facebook il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, aggiungendo “Mi piacerebbe guardarli negli occhi e chiedere: perché date fuoco alla vita, perché volete distruggere la bellezza del nostro paesaggio? Poi prevale il senso di giustizia e penso che i piromani che, nella notte scorsa, hanno dolosamente appiccato focolai per il solo gusto di distruggere, andrebbero arrestati e buttata la chiave”.
Molto severe anche le parole del vescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, che ha parlato di delitto contro gli uomini e peccato contro Dio.
Il sindaco di Monreale, “Mani criminali”
Il sindaco della cittadina normanna Alberto Arcidiacono ha chiesto lo stato di calamità per le zone distrutte dal fuoco e pene severe per i piromani: “abbiamo deciso per l’incolumità delle famiglie – dice – di spostarle dalle loro abitazioni e abbiamo messo a disposizione la scuola Antonio Veneziano”.
“Siamo davanti a mani criminali – ha aggiunto – e bisogna prenderne coscienza e mandare segnali forti”.
A Monreale distrutta la casa di due anziani
L’incendio ha distrutto l’abitazione di Pietro Gerardi e Margherita Macaluso, monrealesi, due persone anziane che non appena hanno visto il fuoco sono subito scappate dalla villetta.
Della casa dei due coniugi, non è rimasto più nulla.
“Abbiamo perso tutto, non abbiamo più niente – ha detto il genero – Vestiti, mobili, elettrodomestici”.
Complessivamente a Monreale sono state danneggiate 15 abitazioni.
Doloso anche l’incendio di Scopello
Doloso sarebbe anche l’incendio scoppiato nella località balneare Trapanese di Scopello.
Ne è certo Nicola Rizzo, sindaco di Castellammare del Golfo.
“Sono stati individuati ben cinque punti diversi e distanti dai quali è partito il fuoco: si tratta di una precisa volontà”.
L’evoluzione della situazione è stata seguita dal Comitato di sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Palermo, Antonella De Miro che ha espresso parole di grande apprezzamento per la professionalità e la tempestività degli interventi dei vigili del fuoco e della forestale.
Le fiamme lambiscono Petralia Soprana
I Vigili del fuoco sono stati impegnati per ore anche nel domare un incendio che in poco tempo è arrivato alle porte di Petralia Soprana, nel Palermitano, facendo scattare l’allarme tra gli abitanti e i tanti turisti che stavano trascorrendo la giornata tra le vie del borgo.
Il cielo è stato coperto dal fumo acre che ha invaso le vie del centro storico rendendo irrespirabile l’aria.
Le fiamme hanno lambito le case che si affacciano sul costone roccioso fino alla chiesa di Loreto incendiando alcune finestre, compresa quella della Chiesa.
Stessa situazione sul versante opposto, nella contrada Pinta, dove le lingue di fuoco hanno lambito alcuni palazzi creando il panico tra la gente.
Solo quando sono arrivati i mezzi aerei, canadair ed elicottero, la situazione è andata via via migliorando fino allo spegnimento definitivo.
Emergenza incendi anche nelle Eolie
Ma l’emergenza incendi non ha riguardato soltanto il Palermitano, visto che i roghi hanno danneggiato anche l’isola di Lipari, la maggiore delle Eolie.
Le fiamme sono divampate nella frazione di Lami e, sospinte dal vento, hanno anche raggiunto gli abitati di Quattropani e Acquacalda.
Oltre trenta ettari di macchia mediterranea sono stati ridotti in cenere.
Villeggianti intossicati dal fumo
Si è temuto anche per le vite dei residenti: il fuoco ha lambito le case e ad Acquacalda isolani e villeggianti sono rimasti intossicati dal fumo.
Per spegnere le fiamme sono intervenuti Vigili del fuoco, Carabinieri, Forestale e volontari della Protezione civile.
Anche nelle Eolie sono stati impiegati un canadair e un elicottero.

