Il quadro tracciato è davvero drammatico
L’Anbi, associazione dei consorzi di bacino, ha lanciato il suo allarme: “Tre settimane ancora e non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Centrosud”. Nel report settimanale viene sottolineato che le regioni italiane particolarmente esposte a questo problema sono Puglia, Abruzzo e Sicilia, luoghi dove gli invasi sono quasi vuoti.
Tuttavia vengono segnalate situazioni gravi anche in Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Lazio. Il Norditalia viene descritto invece come “sovrabbondante d’acqua”, con laghi e fiumi al di sopra delle portate medie.
Sicilia nella morsa della siccità, la situazione
Sulla Sicilia, a fine giugno, le precipitazioni cumulate in 12 mesi sono state mediamente mm. 414, cioè 1 solo millimetro in più rispetto a quanto registrato durante la grande siccità del 2002. Su larga parte della Sicilia Orientale il deficit pluviometrico supera il 60% su base annua. Gli invasi regionali trattengono 267 milioni di metri cubi, il 38,21% del volume di riempimento autorizzato e 42% in meno sulla media del periodo nello scorso quindicennio.
Di questi, solamente 122 milioni di metri cubi sono realmente utilizzabili, al netto dei volumi utili alla fauna ittica, dell’interrimento e del cosiddetto “volume morto”. Sull’isola, 6 bacini su 29 non hanno più acqua utilizzabile, altri 6 hanno disponibile meno di un milione di metri cubi e 4 meno di due milioni.
Sicilia nella morsa della siccità, cosa succede in provincia
Il quadro tracciato è davvero drammatico. Gela non potrà ricevere alcun genere d’irrigazione, tutti i comuni della provincia di Caltanissetta stanno subendo riduzioni nella distribuzione idrica. Ad Enna l’acqua potabile viene erogata un giorno sì e due no. Nell’Agrigentino si sta cercando di salvare gli agrumeti, operando trasferimenti di risorsa irrigua. Nel Ragusano le sorgenti sono quasi prosciugate, come pure a Messina. Problemi anche a Palermo, dove si aspettano le determinazioni della cabina di regia.
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