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Sicilia, è di nuovo “caro carburanti”: prezzi in rialzo

Sicilia, è di nuovo “caro carburanti”: prezzi in rialzo
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Il Mase: l’Isola è la regione più cara per il metano, alti anche i costi del Gpl. Torna a “volare” pure la benzina. Unione nazionale consumatori: “Nel giro di due settimane è stata registrata una risalita di oltre il 2%”

PALERMO – È una continua altalena, quella dei prezzi dei carburanti. E se il calo dei costi è sempre abbastanza lento e morigerato, i rialzi arrivano come un fulmine a ciel sereno, con picchi che vanno ad incidere non poco sulle tasche di chi, per lavoro o per piacere, deve utilizzare il proprio mezzo di trasporto. La situazione siciliana non è delle migliori.

La Sicilia è la prima in Italia in termini di prezzo del metano

Secondo i dati settimanali del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), la Sicilia è la prima in Italia in termini di prezzo del metano, con un costo di 1,69 euro a litro, ben più alto del limite minimo, che si ferma a 1,303 euro, in Umbria. L’Isola è la terza tra le regioni per il prezzo del Gpl, che arriva a 0,776 euro a litro, dieci centesimi in più rispetto alla coda della classifica, dove si trova la Campania. Rimane nella parte alta della classifica anche per il prezzo della benzina, a 1,817 euro al litro, che gli fa guadagnare la settima posizione.

Buoni risultati soltanto per il gasolio

In questo caso, con 1,761 euro a litro, la regione si trova al quartultimo posto della classifica nazionale. Con questi numeri, in particolare in riferimento a gasolio e benzina, i carburanti più diffusi, l’Isola si posiziona sostanzialmente molto vicino alla media nazionale, che si attesta a 1,812 euro al litro per la benzina e a 1,767 euro al litro per il gasolio.

In 2 settimane, ossia dalla rilevazione del 15 gennaio appena trascorso, un litro di benzina self è aumentato di oltre 4 cent, per una percentuale del +2,4%, pari a 2 euro e 15 centesimi per un pieno di 50 litri. Anche per il gasolio il rincaro è di oltre 4 centesimi al litro, +2,5%, pari a 2 euro e 12 cent a rifornimento.

La benzina torna a sfondare la soglia di 1,8 euro al litro. Un rialzo preoccupante, di oltre 3 centesimi al litro in appena una settimana. Se questo andamento dovesse perdurare diventerebbe un problema”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. Diversi tentativi per abbassare il prezzo nella regione, negli anni, sono venuti anche dalla politica, che ha tentato in diverse occasioni di ottenere parte delle accise generate dalla raffinazione petrolifera, considerato che in Sicilia viene raffinato il 50% della produzione petrolifera nazionale.

Già il Governo Musumeci aveva tentato questa strada, ma nulla era stato ottenuto, e ad oggi tale richiesta è rimasta inascoltata, e così la possibilità di abbassare e non poco il costo del carburante. Il continuo rialzo del costo del carburante il rincaro sarebbe dovuto all’aumento delle quotazioni del petrolio e del costo medio del greggio nel mercato internazionale.

Il prezzo al barile destinato a crescere nelle prossime settimane

Al momento si attesta sui 79,52 dollari al barile, ma secondo gli analisti il prezzo è destinato a crescere nelle prossime settimane, a causa, verosimilmente, dell’escalation di tensione che si è registrata in Medio Oriente, e i blocchi navali nel mar Rosso collegati al conflitto tra Israele e Palestina. La questione è sempre viva ma da sempre irrisolta: se il costo all’origine del petrolio influisce senza alcun dubbio sul prezzo finale, le associazioni di categoria puntano il dito contro la velocità di crescita dei listini, non proporzionale al costo al barile.

Per tenere sotto controllo possibili speculazioni, il Governo ha introdotto, già l’estate scorsa, l’obbligo di rendere ben visibile, in ogni distributore di benzina, sia il prezzo al pubblico sia il prezzo medio registrato in Italia, pubblicato ogni giorno sul sito istituzionale del Garante per la sorveglianza dei prezzi, detto anche “Mister prezzi”, così da rendere il percorso di formazione del prezzo, e le sue variazioni, più chiare al consumatore finale.