Parole dure tra Totò Cuffaro, leader della Dc, Cateno De Luca, Laura Castelli e Ismaele La Vardera di Sud chiama Nord. “Esimio La Vardera, tu e Castelli siete patetici! Cateno invece sarà contento. Il simbolo col pot pourri di variopinte liste che incatenano la Libertà oggi è dato a 1,7 %. Non male lo 0,1% per simbolo. Ancora altre 27 simboli e farà il 4%”, ha affermato Totò Cuffaro.
“Bisognerà verificare se si può aumentare la dimensione del simbolo. Ri-esimio La Vardera per le comunali di Palermo hai preso per i fondelli i Palermitani facendo credere che volevi cambiare Palermo ed invece volevi soltanto, utilizzando modi e metodi truffaldini, fare una fiction per i tuoi interessi personali dove obiettivamente devo ammettere sei bravissimo. La Castelli pensa di derubricare l’essere venuta a trovarmi a casa dicendo che passava per caso sotto casa mia ed essere venuta a fare una visita istituzionale. Non male come idea”.
“Ma siete convinti che siete gli unici scaltri e tutto il resto del mondo sono babbasuna? Parlate strumentalmente di “pizzini” evocando accostamenti suggestivi ma è l’essenza della vostra esacrabile e miserabile azione politica. “Quousque tandem abutere, La Vardera et company” patientia nostra?” Ah dimenticavo: Guarda che non vuole essere una intimidazione ma solo una sincera ed educata presa in giro. Per favore dillo anche alla Castelli”, conclude Cuffaro.
La risposta di De Luca alle provocazioni non si è fatta attendere: “Caro Totò Cuffaro, Intanto Santa Pasqua… Vorrei precisarti qualche dettaglio: meglio sommare i 0,1% di tante stelle della Libertà piuttosto che rubare i voti ai siciliani con i tuoi metodi politico mafiosi nella sanità trasporto pubblico rifiuti acqua depurazione e nei fondi extra regionali; se ancora ti sono rimasti un minimo di attributi prova a fare quello che sto facendo io navigando nel mare aperto della libertà in alternativa alla politica romanocentrica che ha sempre saccheggiato la nostra terra; se ti è rimasto un briciolo di pudore smettila di venire nel parlamento siciliano alle 8 di mattina per tentare di condizionare i deputati per i soliti affari che hanno messo in ginocchio la nostra terra”.
“Ritorna in Burundi a fare il medico e smettila di dire che ora sei pulito (lavato con perlana) perché hai espiato le tue colpe per aver favorito il sistema mafioso; (cu nasci tunnu non mori quadratu). Chiedi scusa ai giovani che scappano dalla Sicilia e chiedi perdono alla Sicilia ed ai Siciliani per aver rubato il futuro di intere generazioni con 30 anni di gestione “politico mafiosa” delle risorse pubbliche della nostra terra; Caro Totò io so chi sei e ti ribadisco che non sei degno di nominare il mio nome”, è quanto afferma Cateno De Luca.
“Io mi sono rifiutato di fare il tuo presidente perché ho fatto tanti mestieri nella mia vita (muratore – inserviente – barista – contadino (non per diletto ma per campare) – sbigafacenni) ma non ho mai fatto il pupo e non mi metterò mai nelle mani dei pupari per soddisfare le mie legittime ambizioni politiche. Lascia stare Ismaele La Vardera e Laura Castelli che hanno la colpa di essersi schierati con me e con chi ha arrestato Totò Riina lottando contro coloro che invece hanno favorito la mafia”.
“Ed ora caro Toto’ guardati questo video del 24 febbraio 2022: era la fase che mi corteggiavi che mi invitavi a venire nei tuoi mega possedimenti che mi volevi a tutti i costi e mi ritenevi un grande Sindaco. Sono sempre io caro Totò quello che nel 2007 si è spogliato nella sala stampa del Parlamento Siciliano per denunciare la svendita dei beni immobili messa in atto dalla tua presidenza e dai tuoi compagni di merenda creando un buco di bilancio di quasi un miliardo di euro. Totò continua a pensare ai tuoi affari e lasciami navigare nella costellazione della Libertà irta di pericoli ma stracolma di tanta onestà; Santa Pasqua caro Totò. Dimenticavo salutami Matteo Renzi detto Totò Renzi”, conclude De Luca.
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