Le stime dicono che nella nostra regione potrebbero arrivare tra le 500 e le 700 mila persone. Numeri di tutto rispetto per un comparto che ha enorme bisogno di ripartire
PALERMO – “La Sicilia ha un enorme numero di connazionali all’estero, soprattutto di seconda, terza e quarta generazione. Di questi ne potrebbero arrivare sull’Isola tra i 500 mila e i 700 mila nel 2023”. Lo ha dichiarato al QdS il presidente di “Rete destinazione Sud”, Michelangelo Lurgi, che con il suo team è riuscito già a coinvolgere 37 Comuni isolani che hanno aderito ufficialmente al progetto “2023 Anno del Turismo di Ritorno. Alla Scoperta delle Origini” e sono fondatori del Comitato con cinque soggetti di rilevanza nazionale e internazionale e numeri in continua crescita. In Campania i comuni sono 36 con 15 soggetti di rilevanza nazionale e internazionale coinvolti; cinque i comuni in Lombardia con sei soggetti di rilevanza nazionale e internazionale.
L’iniziativa è destinata ai connazionali residenti all’estero e agli oltre settanta milioni di connazionali di seconda, terza e quarta generazione che vivono all’estero. L’idea che muove il progetto è quella di rilanciare l’immagine dell’Italia e di promuovere il Paese attraendo turismo e investimenti, favorendo l’export, gli incontri commerciali e creando collaborazioni… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI